“Il periodo di emergenza del Coronavirus ha messo in risalto l’insufficienza dell’Ospedale Generale Provinciale di Rieti sia per la carenza infrastrutturale che per la carenza, oramai cronica, del personale medico sanitario. Solo per la bravura dei nostri eroi, medici e infermieri, abbiamo evitato il peggio come in tante parti d’Italia”: lo scrive Nazzareno Iacopini, dell’Ufficio per la Pastorale della Salute della Diocesi di Rieti.
“Se da un lato è auspicabile che la Regione Lazio assuma il personale medico sanitario previsto dagli organici e lo doti della strumentazione necessaria alla cura della popolazione residente in questa provincia, dall’altra è evidente l’urgenza di ampliare l’offerta di posti letto e di reparti senza che si debba per forza emigrare in altre Provincie o Regioni per farsi curare. Per questo motivo, come Chiesa di Rieti, Ufficio per la Pastorale della Salute, concordiamo pienamente con quanto affermato con forza dalla Uil di Rieti con il comunicato stampa del 1° giugno. È giustissimo sollecitare che, dopo lo stanziamento dei fondi della Regione Lazio, si parta con la fase progettuale del nuovo ospedale, soprattutto ora. È necessario che lo stesso ospedale sia completato nel più breve tempo possibile, proprio per dare sicurezza alla popolazione della Provincia di Rieti. Non scordiamoci che la nostra Provincia è ad alta emigrazione sanitaria, se tutto questo non avrà un’inversione di rotta non avremo più senso di esistere come comunità provinciale sanitaria. Dobbiamo mettere insieme tutti quanti i nostri sforzi: di tutte le forze politiche e istituzionali e sociali, per ottenere il nostro sacrosanto diritto alla Salute ed a un ambiente salubre. La sanità è il primo collante sociale. Noi, come Chiesa di Rieti, affermiamo che ‘niente sarà più come prima’, dopo questa pandemia. Mi sembra che se non uniamo i nostri sforzi, niente sarà più come prima in peggio e non in meglio. Dobbiamo unirci per uscire da questa situazione e questo è un ottimo banco di prova. Come Chiesa di Rieti, Ufficio per la Pastorale della Salute, siamo disponibili a portare, ove ci venga richiesto, il nostro umile contributo” conclude Iacopini.
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