“Via il limite illegittimo alle progressioni economiche e avanzamenti per circa 200 lavoratori. Avevamo ragione e l’abbiamo dimostrato”. E’ soddisfatta la Cisl Fp del Lazio dopo la firma del verbale di conciliazione con la Asl Rieti. Firma che fa segnare l’obiettivo raggiunto in una vertenza che la categoria cislina ha sostenuto in solitaria per mesi, dapprima diffidando l’azienda rispetto ad una interpretazione distorta delle norme e poi passando alle azioni legali contro l’atto unilaterale della Asl che fissava il tetto alle Peo.
“Dopo la presentazione del ricorso al Tribunale del lavoro, la Asl di Rieti ha riconosciuto la legittimità delle richieste della Cisl proponendoci una conciliazione davanti al giudice. L’azienda si impegna ad applicare il contratto integrativo in materia di progressioni economiche orizzontali del personale dipendente sottoscritto il 20 novembre 2019, con le modalità in esso contenute senza alcuna limitazione di attribuzione del 50% agli aventi diritto, mettendo a disposizione per tali progressioni la somma di 600.000 euro. Si cancella quindi sia la delibera del 31 dicembre 2029, sia la successiva rettifica del 18 maggio 2020 che aveva creato nuovi scontenti fra i lavoratori” ha continuato la Cisl Fp.
“E’ una vittoria che restituisce ai dipendenti un diritto pieno e che rimette al centro la contrattazione laddove la si voleva scavalcare con la politica degli atti unilaterali e in barba alle indicazioni chiaramente espresse dalle federazioni nazionali di Cgil Cisl e Uil così come da Corte di Cassazione, Aran e Regione Lazio. Ma è anche un segno importante in una fase emergenziale come questa: solo attraverso gli accordi con i rappresentanti dei lavoratori si possono valorizzare il merito e le competenze, e si può consentire la tenuta di un sistema sanitario, già fiaccato dai tagli e dalle carenze di personale, che è messo duramente alla prova da mesi di super lavoro per tutto il personale” ha rimarcato il sindacato.
Per concludere: “Ci auguriamo che il risultato di oggi sia di monito alle altre aziende sanitarie e ospedaliere che hanno tentato di imporre il limite alle progressioni dei lavoratori. Noi non ci fermeremo. Proseguiremo con ancora più convinzione la nostra battaglia sindacale e legale per avere giustizia e dare valore al lavoro di tutti i dipendenti della sanità del Lazio”.
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