“Il 23 maggio prossimo – spiega Riccardo Varone, Presidente dell’Anci Lazio e Sindaco di Monterotondo – onoreremo il sacrificio di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli uomini delle loro scorte, nel ventottesimo anniversario della strage di Capaci. Un sacrificio contro un nemico violento, spaventoso e orribile che lo Stato ha combattuto e combatte tutt’oggi, la mafia”.
Il Presidente dell’Anci Lazio ha invitato tutti i Sindaci della Regione Lazio a partecipare al flashmob, organizzato da ANCI Nazionale: un lenzuolo bianco dai palazzi dei municipi italiani e un minuto di silenzio alle 17.57. “Dedichiamo questo giorno di ricordo” ha affermato Riccardo Varone, “non solo a chi ha dato la vita per servire lo Stato, ma anche a coloro i quali, in questi mesi, hanno combattuto un nemico altrettanto terribile ed insidioso, dedichiamo questo giorno anche ai Sindaci e agli amministratori locali che lavorano con impegno e abnegazione al servizio dello Stato e dei Cittadini. Se l’emergenza sanitaria non ci permette di vivere insieme questo giorno, questo piccolo gesto sarà una voce forte nella giornata della difesa della legalità”.
Dopo il loro assassinio l’Italia scoprì che le vite e le storie dei giudici Falcone e Borsellino erano state fin dalla nascita parallele e segnate dallo stesso tragico destino. Giovanni Falcone era nato a Palermo nel maggio del 1939, Borsellino nella stessa città, ma otto mesi dopo, nel gennaio del 1940. Stesso quartiere e stesso liceo, stesso iter di studi, fino a diventare entrambi magistrati molto attivi nella lotta contro la mafia. Considerati degli eroi ancora in vita, per le scelte coraggiose e per lo spirito di sacrificio, furono entrambi uccisi a 57 giorni di distanza, in modo plateale, con familiari e scorte, da una mafia che cercava di imporre la sua legge allo Stato.
23 maggio e 19 luglio dello stesso anno, il 1992, uno dei più neri della nostra storia.
L’emergenza Covid 19 che stiamo vivendo non deve farci dimenticare questa triste pagina della vita repubblicana del nostro paese. Il dovere della memoria c’impone di celebrare, distanti ma uniti, insieme ai sindaci e ai comuni di tutto il paese, questa giornata che da 28 anni è consacrata al ricordo di tutti i servitori dello Stato che hanno dato la vita in modo consapevole per difendere gli italiani dai tentacoli della mafia.
Molte le associazioni civili che hanno raccolto l’appello dell’Anci e dell’Anci Lazio e lo hanno rilanciato a tutti i cittadini, come ha fatto il Centro Anziani Luigi Cianni di Castelnuovo di Farfa, che ha chiesto a tutta la comunità reatina di partecipare “DISTANTI MA UNITI”, rinnovando la memoria di questo tragico evento per la vita democratica italiana, e di stendere dalle finestre e dai balconi un lenzuolo bianco, osservando un minuto di silenzio alle 17.57. (di Giuseppe Manzo)
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