“L’emergenza sanitaria dovuta al contagio da Covid-19 e la conseguente crisi economica ha aumentato le disuguaglianze sociali, economiche, geografiche, di genere e alle povertà già conosciute se ne sono aggiunte di nuove. Parliamo di un precariato diffuso, uno stato di disoccupazione crescente e di lungo termine per partite Iva, lavoratori autonomi, artigiani. Se a questa tragedia umana e sociale aggiungiamo il peso dei ritardi nel pagamento degli ammortizzatori sociali – affermano i sindacalisti Stefano Rinaldi Cgil, Paolo Bianchetti Cisl e Alberto Paolucci Uil – ci troviamo di fronte a migliaia di persone che si sono trovate dall’oggi al domani nell’impossibilità di mettere insieme il pranzo con la cena, pagare un affitto e le bollette».
Dopo che le diverse istanze sono state poste al tavolo regionale, CGIL CISL e UIL territoriali di Rieti, raccogliendo le sollecitazioni provenienti anche dal mondo dei pensionati e del pubblico impiego, ritengono che la Provincia di Rieti non faccia eccezione: «Gli interventi economici della Protezione Civile e della Regione Lazio- l’acquisto di generi alimentari e farmaci hanno scontato l’incapacità della politica di governare la burocrazia, con conseguente insostenibile allungamento dei tempi di risposta, generando ulteriori disuguaglianze e discriminazioni nell’emergenza povertà. L’attuale situazione ha quindi drammaticamente evidenziato tutti i limiti e le fragilità del nostro sistema di welfare, delle politiche sociali e per l’inclusione. Il welfare locale – aggiungono Rinaldi, Bianchetti e Paolucci – va quindi totalmente ripensato alla luce di quanto sta avvenendo e alle nuove regole di distanziamento sociale. Auspichiamo che questa tragedia sia almeno l’occasione per ripensare un nuovo welfare in senso davvero generativo e solidale, capace di ridurre gli squilibri sociali e, partendo dagli ultimi, sappia rimettere al centro la persona, le sue necessità e i suoi diritti».
CGIL CISL e UIL anche per il territorio della Provincia di Rieti ritengono che sia necessario rilanciare una nuova stagione di concertazione in tutti i distretti e con i comuni capofila per dare risposte concrete a bisogni primari: «Purtroppo dobbiamo registrare da parte di alcune amministrazioni locali, il tentativo, nemmeno troppo celato, di procedere in totale autonomia sulle scelte dei servizi rivolti a persone e famiglie in difficoltà, cercando la facile via della disintermediazione dei rapporti fra sindacato e cittadinanza. Crediamo invece -. concludono i segretari confederali – che proprio in questi tempi il Paese, i cittadini, le famiglie, i lavoratori, i pensionati, i giovani, abbiano bisogno di un rinnovato coinvolgimento delle parti sociali. Se qualcuno pensa che ci lasceremo mettere all’angolo, ha sbagliato certo indirizzo».
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