“Ecco, ci sembrava strano che ancora non si fosse svegliato qualcuno per speculare politicamente sulla vicenda TSM2. Sì, questo è, quando si sente annunciare una interrogazione rivolta al presidente ed assessori di un consigliere regionale del Lazio, sul progetto del Terminillo, senza mai averla vista né sentita nei lunghi anni di gestazione del progetto”: lo scrive la Scuola Sci Terminillo.
“La signora Silvia Blasi si mette a disposizione come megafono, ripetendo a pappagallo le accuse degli oppositori al progetto. Sarà bene ricordare alla signora Blasi che qui non siamo a Chiomonte, non si sta costruendo il treno ad alta velocità (TAV). Qui non siamo a Taranto dove l’ILVA ha compromesso la vita della Città. Siamo in montagna per fare piste da sci, ci sono in tutta Italia, in tutto il mondo. La stazione sciistica del Terminillo ha 80 anni di storia e le piste da sci non nascono dal nulla! Lo sci è un modo come altri per portare le persone a vivere l’ambiente e fare sport all’aria aperta. Le seggiovie non funzionano a carbone, hanno motori elettrici. Se si studiasse il progetto si renderebbe conto che l’impatto sull’ambiente è minimale. Stiamo vivendo una crisi mondiale e la signora Blasi pensa di impedire la possibilità di rilanciare le attività turistiche?” scrive la Scuola Sci Terminillo.
“Che cosa dovremmo fare, passiamo da lei per il reddito di cittadinanza? O pensa di trovarci un altro impiego da qualche altra parte? Invitiamo tutte le altre forze politiche presenti in regione che in 12 anni di percorso hanno governato gli enti locali interessati dai provvedimenti per il rilancio del Terminillo; di farsi carico, di assumersi tutte le responsabilità che hanno verso un territorio in grave crisi economico lavorativa. Speriamo che dopo la clausura dovuta al Covid19 non venga consentita l’uccisione definitiva del turismo di montagna nel Lazio” dice la Scuola Sci Terminillo.
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