Lettera aperta, da parte di Azione Studentesca ai Parlamentari del territorio: “Cari Parlamentari, già da molti anni l’edilizia scolastica, nel nostro Paese, rappresenta una vera e propria emergenza nazionale. Nella nostra Provincia inoltre la situazione è stata aggravata dagli eventi sismici del 2016 e del 2017, che hanno relegato migliaia di studenti e di studentesse in una condizione di disagi e incertezze”.
Per continuare: “Nonostante il passo in avanti fatto con l’ “Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica” presentata l’8 ottobre 2019, consultabile dal “portale unico dei dati della scuola”, poco è veramente cambiato. Nella teoria questo strumento dovrebbe permettere al Ministero di monitorare in maniera continuativa e precisa lo stato delle nostre scuole per poter intervenire negli istituti più disagiati in maniera tempestiva. Evidentemente il significato del termine “tempestivo” assume sfumature soggettive visto che nella pratica nulla è stato ancora programmato. L’emergenza Covid-19 ci ha mostrato a chiare lettere che il valore dello stare insieme, del condividere spazi, oggi come sempre, è centrale nelle vite di tutti. Il modello delle smart city o del vivere telematico è fallimentare e questo è ancora più valido se si parla di scuola e di formazione. E’ dunque questo il momento per investire sulle strutture fisiche, potenziando dove possibile e ricostruendo dove inevitabile”.
Per concludere: “La politica, soprattutto in un momento del genere deve offrire una visione, non rincorrere frettolosamente gli eventi. Se davvero il Ministro dell’Istruzione ha deciso di rinviare tutto a settembre, non c’è tempo da perdere. I soldi già stanziati per intervenire sugli edifici scolastici vanno subito utilizzati, e come nelle situazioni emergenziali alleggeriti dalla opprimente burocrazia che ne rallenta l’utilizzo. In molti casi i progetti sono già redatti, i soldi sono già stanziati e se i ragazzi non tornano in classe ci sono anche i tempi per l’effettiva realizzazione. E’ necessario avviare subito un piano straordinario per gli edifici scolastici. Sbloccare i fondi già previsti per le opere di ammodernamento, tagliare tutte le forme di burocrazia che rallentano l’avvio dei cantieri e finanziare le opere di adeguamento strutturale rimaste fuori dai precedenti piani. Investiamo, in questo momento difficile, sui giovani e sull’istruzione. E’ tempo di agire”.
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