(di Diego Grassi) Rieti piange Emilio Forzanti, 80 anni, morto ieri sera all’ospedale De Lellis, titolare per quasi sessant’anni della storica ‘Pizzeria Ternana” di via San Liberatore, zona stazione ferroviaria di Rieti.
Era infatti il 1961 quando assieme al suocero Pietro aprì di fatto la prima pizzeria al taglio di Rieti; entrambi arrivati da Terni, assieme al cognato Bruno Brunetti, che a sua vomta aprì poi poco dopo sotto al mercato coperto un altro locale che ancora oggi è operativo presso la sua Eurofocaccia, all’interno di Conforama.
Nei decenni, migliaia di ragazzi hanno mangiato a colazione la squisita pizza di Emilio una delle migliori al taglio della nostra città. Dagli istituti Professionali ed Industriali, dove veniva consegnata per l’ora di ricreazione, ai licei Classico e Magistrale, passando per scuole elementari e medie, che si trovavano tutte lì adiacenti, fino al terremoto del 2016.
Affiancato dall’instancabile moglie Marisa, e poi da oltre venticinque anni dal figlio Fabio e nel tempo anche dalle nuore, solo da qualche anno era stato costretto a lasciare a causa di una malattia.
Grande appassionato di caccia e tifosissimo delle sue “Fere”, la Ternana, Emilio per questo motivo aveva appunto dato il nome alla pizzeria. Questi gli unici due svaghi di un uomo che per cinquant’anni si alzava alle 5 del mattino e rientrava alle 9 di sera, per soddisfare i palati dei suoi numerosi ed affezionati clienti.
“Per me che scrivo questo – dice Diego Grassi – che vorrei rimanesse anche il bel ricordo di tutti di Emilio, lui è stato come un altro padre; mi conosceva da sempre, essendo amico del mio, e tanti sono stati i momenti di festa passati insieme, che hanno portato anche me e suo figlio Fabio a diventare amici fraterni. Per questo ho deciso di scrivere queste righe, che più che un necrologio, vogliono essere parole che lascino nelle tante persone che lo conoscevano, il ricordo di un uomo buono, altruista come nessun altro che io abbia avuto la fortuna di conoscere nella mia vita, se si esclude Fabio, tale e quale a lui nel carattere; persone sempre pronte ad aiutare, a tendere una mano, ad avere quel dono di riportarti un sorriso anche quando eri giù di corda…ti guardava e ti diceva con un sorriso largo e sincero ‘Tìe, magnate ‘ssu suppli, è càllu càllu’. Io, come tanti altri Emilio, non ti dimenticherò mai. L’unico rimpianto sarà quello di non poterti salutare come avresti meritato; avremmo riempito la Chiesa, ne sono certo, ma purtroppo questo maledetto virus ce lo impedisce. Vorrà dire che porterò con me, nel cuore oltre che nella mente, come ultimo ricordo, quel sorriso che avevi sempre quando mi offrivi quel ‘supplì càllu càllu’. A Fabio, fraterno amico, a Marisa, Gianluca (figlio maggiore in servizio nei Vigili del Fuoco di Riet)i, alle nuore Daniela e Emanuela, ed ai nipoti Matteo e Mattia, ed ai parenti tutti, il mio più caloroso abbraccio”.
Lunedì prossimo la sepoltura con benedizione della salma, in forma strettamente privata, come da Dpcm contro il coronavirus, presso il cimitero di Rieti.
Foto: RietiLife ©