Pubblichiamo una lettera da una reatina in Svizzera. Un augurio di Buona Pasqua da una concittadina che ha nel cuore la città.
Città e memoria.
In occasione di feste e ricorrenze il pensiero e il ricordo va spontaneamente a momenti analoghi del passato, che fanno parte del nostro vissuto e che accompagnano il nostro andare…
Così accade oggi che, nel giorno di Pasqua, io, lontana, in Svizzera da tre anni ormai, nel silenzio surreale e sospeso di una giornata di primavera di un tempo storico inatteso e disorientante, al cospetto di un lago quasi incantato, circondato da alte montagne ancora in parte innevate, ebbene accade che io oggi ripensi a giornate di Pasqua di tanto tempo fa, quando, dalla finestra della mia cameretta davanti all’imponente Cattedrale di Santa Maria, udivo il suono festoso delle campane che ricordavano alla città il giorno della Risurrezione del Cristo, dell’anima, della Vita… e io, sporgendo lo sguardo dalla finestra in giù, sulla via Cintia colma di gente gioiosa vestita elegantemente a festa, potevo pregustare, osservando, tutta la giornata che avrei vissuto intensamente momento per momento… Lo sguardo veniva allora rapito dalla luce e dal verde intenso dei giardini curati e rigogliosi della Loggia del Vignola, da dove le risate dei bambini si levavano allegre, e io, ricambiando il saluto che San Francesco (per me era più di una ‘statua’, forse il confidente silenzioso di tanti segreti di adolescente) accennava, mi precipitavo a godere del tempo di festa: La messa solenne, l’aperitivo nella piazza gremita di gente festosa, il pranzo in famiglia intorno alla bella tavola imbandita di tutto punto, papà a capotavola a dare inizio a ciò che era molto di più di un semplice rituale di festa…
Ebbene, oggi accade che io, lontana, ricordi e riviva nel pensiero e nell’animo quelle emozioni legate a una città, alla Mia Città… e che, da esse sollecitata, rifletta dentro di me che una città in fondo può essere caratterizzata e descritta attraverso molte cose (le chiese, le piazze, le bellezze archittetoniche, urbanistiche …), ma ciò che identifica veramente una città e che ne costituisce l’essenza, ciò che le conferisce quasi un valore etico, che resterà eterno a discapito di tutto, è la memoria che essa è in grado di suscitare e di risvegliare sempre in chi, in essa, ha vissuto ed è stata felice…
Buona Pasqua a Rieti e a tutti i suoi abitanti, miei cari concittadini.
Con l’augurio affettuoso di ogni Bene,
Francesca