(r.l.) “Proseguono i controlli in tutta la Regione nelle Case di Riposo, sono la priorità numero uno. I cluster maggiormente attenzionati continuano ad essere quelli di Frosinone (Veroli e Cassino) e quelli di Rieti. Sono cluster di comunità che vanno isolati e messi in sicurezza. I numeri che vediamo oggi sono l’effetto di mancate azioni, da parte delle Residenze per Anziani, in ottemperanza delle prescrizioni che erano state date dal servizio sanitario regionale già dal febbraio scorso. L’incidenza dei cluster delle Case di Riposo è determinante nei numeri della nostra regione. Pertanto è fondamentale mantenere alta l’attenzione attuando tutte le misure disposte”.
La Regione Lazio, con questa dichiarazione, accende ancor di più le luci sulla vicenda case di riposo, che nel Lazio – ad oggi – rappresentano il 30% dei nuovi contagi nel Lazio. Nel Reatino – stando sempre ai dati forniti dalla Regione – sono monitorate 5 case di cura. Una, già isolata, è quella di piazza Beata Colomba. Ma ci sono anche i casi Contigliano e Greccio da seguire e per i quali si aspettano i risultati dei tamponi fatti a tappeto.
Diverse le segnalazioni che arrivano dalla Casa di Cura Santa Lucia: una l’abbiamo proposta stamattina (leggi) e la stessa lettrice ci comunica che la cosa si è risolta “solo a mezzanotte, dopo aver contattato la Questura”. Da dentro la struttura si leva il grido delle suore: chi non è alle prese con la malattia e non ha febbre, si spende per i gli ospiti e le ospiti. Ma a organico ridotto è durissima. La richiesta di assistenza si fa sempre più importante, con la sanità reatina, la Asl in particolare, chiamata in causa a tamponare una vera e propria emergenza. Il personale – così come gli ospiti – è preoccupato e spaventato, mentre si cerca di capire qualcosa in più sui tamponi effettuati.
In un’altra segnalazione, infatti, tutti i legittimi dubbi di un familiare. A cui si accodano quelli degli operatori: “Sono la figlia di una ospite della casa di riposo Santa Lucia. Mia madre ha fatto il tampone il pomeriggio del giorno 26 marzo, a seguito dei tamponi precedentemente fatti e risultati positivi. Ad ora ancora non ho ricevuto notizie sull’esito del suo tampone e mi chiedo e chiedo a chi di competenza, chi deve avvisarmi? E se il risultato fosse negativo, dato che mia madre non ha sintomi, qualcuno (sindaco, prefetto?), si è attivato per predisporre un piano per spostare le eventuali ospiti che risulterebbero negative o dobbiamo aspettare che si infettino tutte?”.
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