(ch.di.) Ieri l’Agenzia Monopoli e Dogane ha fatto quel che il sindaco di Bergamo, giorni fa, ha deciso di fare giorni fa: sospendere i giochi telematici. Lotto, Enalotto e slot ma anche Sivincetutto Superenalotto, Superstar, Eurojackpot e sospese, infine, anche “scommesse che implicano una certificazione da parte di personale ADM con decorrenza 22 marzo 2020”.
Tutto perfetto. Anche perché, nell’irresponsabilità di molti, come anche segnalato da alcuni lettori, in alcune ricevitorie nei giorni scorsi le persone erano in fila solo per soddisfare la loro voglia di gioco e di tentare la fortuna. Non proprio qualcosa di necessario. Dunque: le sale slot sono chiuse, i concorsi sospesi. C’è un però. Il però si chiama “Gratta e Vinci”. In tabaccheria si continua ad andare per acquistare i gratta e vinci, anche questi nel lotto di cose di certo non necessarie.
Perché non si è bloccata la vendita anche dei gratta e vinci? Sentiti informalmente alcuni tabaccai e chi, con sacrificio, porta avanti le ricevitorie, c’è il parere unanime che debba esser sospesa anche la vendita di questi ultimi. Già, perché andare in tabaccheria per “grattare” e, magari, farsi validare la vincita, espone a un rischio necessario il resto della clientela (che magari si è rivolta all’attività per necessità) e operatori, titolari e commessi. Cosa si aspetta a stoppare anche il “grattino” della fortuna, che oggi passa in ultimo piano, vista l’emergenza?
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