Il Commissario Straordinario alla Ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 2016, Giovanni Legnini, ha emanato oggi una Direttiva sull’attuazione delle norme varate dal Governo con il decreto 18 del 2020 e dell’importante Protocollo condiviso per il contenimento della diffusione del virus nei cantieri, emanato il 19 marzo dal Ministro delle Infrastrutture, Paola de Micheli. La Direttiva, il cui contenuto è stato condiviso con la Struttura di Missione per la ricostruzione de L’Aquila guidata da Fabrizio Curcio, è indirizzata agli uffici della struttura commissariale, agli Uffici Speciali per la Ricostruzione regionale, a tutti i soggetti attuatori, ed è stata inviata ai Governatori delle Regioni, che sono vice Commissari, e ai Sindaci dei 138 comuni del cratere.
Il testo della Direttiva – Il Protocollo per il contenimento della diffusione del virus nei cantieri
La Direttiva si applica ai circa 3 mila cantieri aperti nel cratere sismico del Centro Italia e contiene disposizioni per garantire un indirizzo uniforme in materia di sicurezza anticontagio, sospensione dei lavori, sospensione e rinvio dei termini dei procedimenti amministrativi e, nello stesso tempo, richiama l’attenzione dei soggetti attuatori ad imprimere un’accelerazione ai pagamenti degli Stati di avanzamento lavori delle imprese e dei compensi dei professionisti, per favorire un’iniezione di liquidità nel sistema economico e sociale del cratere.
La sicurezza e la responsabilità contrattuale
La Direttiva invita innanzitutto la struttura del Commissario, gli Uffici Speciali regionali, gli altri soggetti attuatori, ma anche le imprese e i professionisti impegnati nella ricostruzione, ad adottare tutte le misure sanitarie e di sicurezza precauzionali per contenere la diffusione del virus nei cantieri previste dal Protocollo del Mit.
Il Commissario sottolinea che, in base all’articolo 91 del decreto 18 appena varato, viene esclusa la responsabilità contrattuale per inadempimento quando il debitore dimostri che questo sia stato causato dalla necessità di rispettare tutte le misure per contenere l’emergenza del Coronavirus.
Il Protocollo indica a sua volta, a puro titolo di esempio, alcuni casi in cui si applicherebbe la regola. La responsabilità dell’impresa sarebbe esclusa in caso di sospensione dei cantieri per l’impossibilità di applicare le regole di sicurezza sanitaria sul luogo di lavoro, negli spazi comuni come le mense, o negli alloggi adibiti al pernottamento, se non ci fossero possibili alternative. Altri casi tipici di forza maggiore per la sospensione dei cantieri, secondo le Linee Guida, potrebbero essere l’indisponibilità di materiali, attrezzature e maestranze, o la necessità di porre in quarantena i lavoratori nel caso si accertasse la presenza, tra di loro, di qualcuno affetto dal virus.
La sospensione dei termini e i procedimenti urgenti
La Direttiva specifica che alla ricostruzione si applicano tutte le disposizioni dell’articolo 103 del decreto relative ai termini dei procedimenti amministrativi pendenti al 23 febbraio, o iniziati dopo questa data, presso gli Usr, i Comuni, gli altri soggetti attuatori e la struttura commissariale, che vengono sospesi fino al 15 aprile.
Il Commissario richiama la necessità di applicare puntualmente queste disposizioni e raccomanda alla struttura, agli Uffici Speciali della ricostruzione e a tutti i soggetti attuatori, il massimo impegno per garantire, anche nella difficile condizione in cui lavorano, la conclusione dei procedimenti, in particolare quelli urgenti, che possono essere portati a compimento.
Pagamenti alle imprese e ai professionisti
La Direttiva invita inoltre gli Uffici a provvedere con ogni mezzo utile al pagamento ai professionisti e alle imprese impegnati nella ricostruzione delle fatture già emesse relative agli stati di avanzamento dei lavori e ai compensi dei professionisti.
Nelle prossime ore il Commissario emanerà anche l’Ordinanza che prevede l’anticipo del 50% delle parcelle ai professionisti al momento della presentazione dei progetti di ricostruzione con il contributo pubblico. La norma, prevista dalla legge oltre un anno e mezzo fa e finora inapplicata, riguarda anche i progetti già presentati e non ancora arrivati alla conclusione dell’istruttoria, che sono circa 7 mila.
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