Sono 201 le persone positive al cororonavirus ricoverate allo Spallanzani di Roma; 18 sono in terapia intensiva e per 16 di loro è necessario il supporto respiratorio. Lo comunica l’ospedale romano nel quotidiano bollettino medico.
Dimesse 324 persone guarite e negativizzate a oggi. Trasferiti al San Filippo Neri i due turisti cinesi, marito e moglie, arrivati in Italia da Wuhan e scopertisi malati nel nostro Paese. Sono guariti da tempo, ma la donna deve seguire la riabilitazione. Dimesse e trasferite in tutto 46 persone. I rigidi provvedimenti assunti dal governo per contrastare l’emergenza coronavirus “non potranno che essere prorogati alla scadenza”. Così il premier Conte.
“Abbiamo evitato il collasso del sistema, le misure restrittive stanno funzionando,ed è ovvio che quando raggiungeremo il picco e il contagio comincerà a decrescere, non potremo tornare subito alla vita di prima. Le sanzioni penali per chi trasgredisce ci sono e verranno applicate in modo severo”.
“Oggi allo Spallanzani c’e’ una percentuale più contenuta di pazienti covid positivi”. Lo ha detto il direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia, ai microfoni di Sky. “Da oggi la coppia di cinesi lascia definitivamente lo Spallanzani e sarà trasferita al San Filippo Neri per far completare la riabilitazione neuromotoria alla donna”. Così il direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia, ai microfoni di Sky.
“E’ una notizia positiva che deve rendere orgogliosi tutti gli operatori sanitari italiani”, ha aggiunto. I coniugi cinesi, provenienti da Wuhan, arrivati in Italia per turismo sono stati i primi ad essere ricoverati in Italia perchè positivi al coronavirus.”La situazione è’ abbastanza sotto controllo. Abbiamo fatto in modo che la nostra farmacia in collegamento diretto con la farmacia regionale e con le aziende sta cercando di approvvigionarsi. Il problema c’è” ha detto Vaia, in merito alla notizia di carenza di farmaci utilizzati nelle terapie ospedaliere per pazienti covid positivi, resa nota dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
“Io stesso ho parlato con alcuni amministratori delegati delle più grandi case farmaceutiche per dire di venire incontro a esigenze dei pazienti perché abbiamo bisogno che soprattutto i farmaci sperimentali vengano approvvigionati” ha aggiunto Vaia. Per quanto riguarda la sperimentazione del farmaco anti-artrite “abbiamo arruolato una decina di pazienti. Dobbiamo aspettare ancora qualche giorno per i primi risultati che speriamo tutti siano positivi”.
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