Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una lettrice reatina che vive a Venezia: il Veneto è tra le regioni più colpite dall’emergenza coronavirus.
Sono una vostra concittadina ma per lavoro mi trovo in provincia di Venezia. Ho scelto di restare qui nonostante la terribile sensazione di panico e “soffocamento” per esser chiusa dentro una delle prime zone rosse. Non è stato facile; non è facile! Io non posso restare a casa perché il mio lavoro non si è fermato con tutti i “rischi” del caso. Seguo attentamente le vicende della mia città perché li c’è tutta la mia vita: la mia famiglia, i miei amici, la mia casa. Di parole in questi giorni se ne sentono tante, anzi tantissime! Di tutte queste ne dobbiamo memorizzare semplicemente tre: RESTARE A CASA.
Soltanto collaborando tutti e con intelligenza riusciremo a combattere questo nemico tanto potente quanto invisibile e sconosciuto. Siamo un popolo poco avvezzo alle regole ma oggi più che mai dobbiamo rispettarle! Non solo per noi ma anche per quanti sono più deboli, bambini, anziani, soggetti immunodepressi che stanno combattendo su due fronti. Aiutiamo i medici: loro ci stanno mettendo non solo competenze ma anche il cuore. A noi viene chiesto semplicemente di restare a casa. Qui al Nord noi del Centro Sud siamo visti con i soliti stereotipi di genere ma io vi posso assicurare che il Cuore e la Generosità che c’è da noi qui se la sognano! Dimostriamolo oggi che noi siamo generosi, “restiamo a casa”, per noi e per tutti. Uniti si vince. Il nostro territorio è già sofferente per il recente terremoto; per l’economia che arranca; per il lavoro che manca. Non mettiamo altra carne sul fuoco! Ora gli artefici del nostro destino siamo soltanto noi! Ilaria Adriani.
Foto: Corriere del Veneto ©