“È inaccettabile che un gigante dell’economia globale come Amazon, che fattura miliardi ogni anno, non rispetti le disposizioni del Governo in materia di contenimento del Covid19. Dopo la proclamazione dello stato di agitazione, abbiamo avuto delle rassicurazioni da parte dell’azienda sull’attuazione delle disposizioni del DPCM del 9 marzo 2020, eppure continuiamo a ricevere segnalazioni in merito all’impossibilità di rispettare la distanza di sicurezza di un metro negli spazi comuni e anche durante l’ordinaria attività lavorativa nel reparto AFE, anche causa del forte rumore presente nello stabilimento che non consente le comunicazioni a distanza tra i lavoratori”: lo dichiarano in una nota Massimo Pedretti, per la Filt Cgil Roma Lazio, e il Segretario Generale di Nidil Rieti Roma EVA, Mihai Popescu.
“Lo scorso 14 marzo, le parti sociali hanno firmato con il Governo ‘Il protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro’, che prevede la prosecuzione delle attività produttive solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione e il possibile ricorso agli ammortizzatori sociali, con la conseguente riduzione o sospensione dell’attività lavorativa, per permettere alle imprese di tutti i settori di applicare tali misure e la conseguente messa in sicurezza del luogo di lavoro. Per questo abbiamo anche chiesto ad Amazon l’immediata convocazione del Comitato di cui all’articolo 13 del Protocollo del 14 marzo, per verificare l’applicazione delle regole definite con la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e del RLS. Abbiamo chiesto all’azienda e alle ApL di procedere alla dotazione di tutto il personale almeno di mascherine e guanti conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie ma il nostro appello è rimasto inascoltato. Per queste ragioni, abbiamo comunicato ad Amazon e alle Agenzie per il Lavoro Adecco e GiGroup che le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento di Passo Corese, sia diretti che in somministrazione, si asterranno dall’attività lavorativa a partire da oggi e fino al recepimento integrale delle disposizioni da parte dell’azienda. Ricordiamo a tutti gli interessati che tale astensione è prevista dall’articolo 44 del Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro che stabilisce che è diritto dei lavoratori e delle lavoratrici, in caso di emergenza e di pericolo grave, abbandonare il posto di lavoro e sospendere l’attività lavorativa, senza subire alcuna conseguenza” dicono i sindacati.
“Per quanto riguarda i lavoratori in somministrazione, si ricorda che l’articolo 40 del CCNL della Somministrazione prevede che, in caso di inadempienza sulla sicurezza da parte dell’azienda utilizzatrice, il lavoratore ha diritto comunque alla retribuzione. Per segnalare l’inadempienza bisogna compilare il modello C del CCNL scaricabile a questo link e inviarlo alla propria agenzia per il lavoro. Per ogni dubbio o chiarimento contattare Nidil Cgil al numero 0656557641” dicono i sindacati.
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