“Le nostre città sono deserte, le serrande di quasi ogni esercizio commerciale sono abbassate. Il governo ha ritenuto doveroso prendere iniziative così estreme per frenare il contagio del Covid-19, anche sull’onda dei buoni risultati raggiunti dalla Cina a seguito di misure così restrittive”: lo dicono per la Cgil Stefano Rinaldi, per la Cisl Paolo Bianchetti e per la Uil, Alberto Paolucci con tutte le loro categorie impegnate a seguire l’evolversi degli eventi.
I sindacati “chiedono a tutte le aziende e ad ogni attività produttiva operante sul nostro territorio di rispettare alla lettera le indicazioni descritte nei diversi dpcm emanati dalla presidenza del consiglio dei ministri dall’8 marzo in poi, l’ordinanza della regione Lazio del 10 marzo, le indicazioni che arrivano dall’istituto di sanità. Purtroppo le queste azioni anticontagio in molte realtà non sono ancora applicate come dovrebbero. Sappiamo che molte aziende si trovano ad affrontare un momento difficile ma la salute dei lavoratori e dei cittadini tutti deve assolutamente essere garantita. Cgil, Cisl e Uil, con tutte le categorie sono da giorni a Rieti in contatto con tutte le realtà produttive per sensibilizzare le parti datoriali a fornire tutti gli strumenti utili a fronteggiare la situazione, a far sì che vengano applicate tutte le norme previste: uso dei Dpi, mascherine, guanti, distanza di sicurezza, comunicazioni ai clienti sulle norme da osservare, insomma tutto ciò che può servire a prevenire il contagio”.
Continuano i sindacati: “Le aziende che non sono in grado di garantire il rispetto di tutte le prescrizioni non possono esporre i loro dipendenti al pericolo: devono, quindi, fermarsi, organizzarsi e ripartire. Sono giornate particolari, stiamo tutti facendo grandi sacrifici, in particolar modo tutti coloro che devono garantire i servizi essenziali: i medici, gli infermieri, e Forze dell’Ordine, coloro che lavorano senza sosta negli ospedali, le farmacie, i negozi di prima necessità (alimentari, supermercati, cooperative di distribuzione), gli autotrasportatori, gli impiegati nei settori di pulizia e sanificazione, i lavoratori impiegati in tutti i siti produttivi che non possono praticare lo smart working. Purtroppo sono moltissimi anche coloro che in questo momento hanno dovuto chiudere la loro attività, centinaia sono coloro che sono stai messi in ferie ma non sanno quando potranno rientrare a lavorare. Siamo in attesa dei decreti che serviranno ad arginare i danni economici che si stanno generando. Per adesso possiamo solo attenerci alle norme, usare tutti il buon senso, rispettare e far rispettare le norme; sono sacrifici importanti ma che ci permetteranno di superare il difficile momento” continuano i sindacati.
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