(pa.cor.) “È arrivato”: con queste parole il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha annunciato di essere positivo al test del Covid-19, conosciuto dai più col nome di Coronavirus. Ha ragione Zingaretti, è arrivato. Qualcuno, nei giorni scorsi, minimizzava, cercando di nascondere e nascondersi quella che oggi è una realtà con cui dover convivere ogni ora. Calma, raziocinio, senso civico che per alcuni sono ancora parole inutili ma che invece, come sottolineato dal sindaco Antonio Cicchetti in un video-messaggio alla città, saranno e sono di fondamentale importanza per evitare che la situazione degeneri. E una parte di cittadini l’ha capito applicando e rispettando quelle regole e precauzioni di cui si parla da giorni.
Coronavirus, fila in banca e ingresso controllato ai supermercati. La vita a Rieti ai tempi del coronavirus
Oggi è stato per tutti un lunedì diverso dove ognuno di noi ha visto con i propri occhi come le cose siano cambiate. File fuori dalle banche con i clienti che possono entrare solo uno per volta, stesso discorso in alcuni supermercati dove all’ingresso viene gestito l’afflusso degli avventori con il personale che indossa guanti e fornisce disinfettante. La consegna dei pacchi postali a domicilio non si è fermata ma i postini citofonano, rimangono fermi nel portone lasciando il pacco sulle scale e firmando loro per il destinatario. Alcuni bar non servono più al bancone ma soltanto ai tavoli che sono stati ridotti di numero per mantenere la distanza di sicurezza tra i clienti. Quelli con maggiore afflusso gestiscono entrate e uscite per non creare affollamento all’interno del locale. Stesso discorso per i ristoranti. I pochi negozi gestiti da cinesi ancora aperti hanno posizionato dei separé di plastica attorno alla zona cassa.
All’ospedale De Lellis diversi ambulatori, da oggi, rimarranno chiusi e alcune prestazioni domiciliari non urgenti sono state sospese secondo le direttive regionali. La città continua a muoversi ma l’aria che si respira è diversa nonostante qualcuno faccia ancora finta che nulla sia cambiato sia nel pensare che nell’agire. Ma così non è. In un supermercato cittadino questa mattina sono intervenuti i vigili urbani perché alle casse non veniva rispettata alcuna distanza di sicurezza. Ovunque si vada non si parla d’altro: Coronavirus, una parola che fino a ieri sembrava qualcosa lontano da noi. Oggi ci siamo resi conto che invece ci riguarda da vicino. Qui come in ogni altra città o paese. L’invito del primo cittadino, “restare a casa o fate passeggiate all’aperto” è un’indicazione importante, da non prendere sottogamba perché oggi più che mai serve riscoprire quel senso civico che in molti avevano dimenticato.
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