Foto: Francesco PATACCHIOLA ©
(di Paola Corradini) Una targa a lato del campetto con i colori dei Los Angeles Lakers, quel giallo e viola che incorniciavano il numero 8 prima e il 24 poi sulla maglia di Kobe Bryant.
“Nel playground in cui ha mosso i primi passi fino a diventare leggenda”. Queste le parole che i ragazzi della Best League di Rieti e la Provincia hanno voluto fossero incise sulla targa scoperta oggi nel campo da basket all’aperto di San Liberatore perché, come ha detto la consigliera provinciale Claudia Chiarinelli “Kobe non si è mai vergognato di parlare di Rieti perché è stato uno di noi ed oggi siamo qui per intitolare questo campo a un vecchio amico”.
Il presidente della Provincia Mariano Calisse ha aggiunto “È bello essere qui perché il campetto è luogo di integrazione e cultura e siamo orgogliosi di intitolare questo luogo a un atleta e a un uomo che ci ha lasciato troppo presto. A voi ragazzi dico vivete lo sport e la vita reale, coltivate le vostre passioni sportive e anche se non diventerete dei campioni vi servirà a superare prima di tutto voi stessi. Il mio augurio è che i vostri sogni passino anche da qui”. A consegnare a Calisse e al patron della Npc, Giuseppe Cattani, il cofanetto realizzato nel 2011 dove si racconta la vita reatina di Kobe l’assessore alla cultura del Comune di Rieti Gianfranco Formichetti che ha sottolineato quanto “sia importante investire nello sport e nella cultura. Oggi teniamo com noi il ricordo di questo nostro amico che ci ha lasciato troppo presto”.
È il presidente Cattani, commosso mentre il coro intona Alleluja di Leonard Cohen a ricordare il piccolo Kobe a Rieti insieme alla sua famiglia. Per chi vive il basket da quel terribile giorno mancherà sempre qualcosa ad ognuno di noi. Spero che questa targa sua di buon auspicio per tanti giovani e chissà che qualcuno di voi non diventi un giocatore della Npc”.
Un saluto e un ringraziamento ai ragazzi e alle istituzioni da parte delle dirigenti scolastiche Santarelli e Volpe che si sono dette orgogliose: “Abbiate come ispirazione queste stelle e siate grandi nel mondo portando nel cuore la vostra città” Commosso anche Pietro Scasciafratte della Best League: “Kobe può raccontare una storia ad ognuno di noi, quella di un ragazzo che dai campetti è diventato leggenda”.