Investire di più e investire meglio nel trasporto pubblico locale per razionalizzare un servizio più vicino alle necessità dei cittadini soprattutto quelli dei territori più disagiati. È questo l’obiettivo del nuovo modello regionale per il riparto delle risorse da destinare ai servizi di Trasporto pubblico urbano presentato oggi alla presenza dei sindaci della provincia di Rieti dall’assessore regionale ai Trasporti, Mauro Alessandri, dal direttore regionale Infrastrutture e Trasporti, Stefano Fermante, dal presidente della Commissione Trasporti della Regione, Eugenio Patané, e dal professor Alessandro Avenali, professore del Dipartimento Ingegneria Informatica automatica e gestionale de La Sapienza, che ha coordinato l’equipe che ha redatto lo studio da cui si parte per ridisegnare il servizio che si baserà sulle Unità di rete e che entrerà a regime dal primo gennaio 2022.
Un servizio basato su nuovi criteri che tengano conto della domanda di mobilità dei territori, che garantisca un livello di servizi minimi superando il metodo usato finora della ripartizione dei fondi secondo il criterio della spesa storica che nel tempo ha cristallizzato i bisogni su una realtà ferma in pratica alla fine degli anni ’80, subendo innesti molto spesso estemporanei e senza una logica ben precisa, invece di adeguarsi alle necessità quotidiane delle nostre comunità sempre più mutevoli e flessibili. Per far questo, come sottolineato dai relatori è necessario uno sforzo per uscire da una visione campanilistica, che affronta le questioni solo a livello del singolo comunale, e pensare come territorio mettendo a sistema le potenzialità esistenti per risolvere le criticità esistenti come Comuni non serviti, grandi asimmetrie tra i finanziamenti percepiti dai Comuni serviti e non ultima la sovrapposizione di Cotral nei servizi urbani.
Come emerso dallo studio della Sapienza nella nostra regione oggi, con i vecchi criteri, 196 Comuni non hanno finanziamenti per il Tpl, nella provincia di Rieti son il 51 per cento i Comuni esclusi mentre con il nuovo metodo che entrerà in funzione tra quasi 2 anni ciò non accadrà in più a garanzia di una più equa distribuzione delle risorse, che è bene sottolinearlo tenerlo a mente, non prevederà una riduzione dei fondi che anzi saranno aumentati in virtù della redistribuzione sul Tpl del 10 per cento del chilometraggio oggi appannaggio di Cotral. Nella provincia di Rieti ad esempio con l’utilizzo del criterio delle Unità di rete aumenteranno sia il valore assoluto dei finanziamenti ma anche il rapporto del finanziamento per popolazione ma il dato fondamentale, perché non si tratta solo di cifre, è che ci sarà una distribuzione più equa che verrà decisa attraverso un continuo dialogo di cui l’incontro di oggi è solo un punto di partenza cui dovranno seguire seguiranno ulteriori momenti di confronto.
Foto: Umberto Leoncini ©