Riceviamo e pubblichiamo la replica di Simone Petrangeli a “La Rotonda” sulla questione biometano.
Stupisce il comunicato diramato dal Comitato La Rotonda Vazia-Madonna del Passo dove vengo chiamato in causa sulla vicenda di due impianti che potrebbero sorgere in zona, tra i quali l’impianto di biometano di cui al progetto presentato da Enersi, del quale conosco la genesi.
Da parte mia non c’è mai stato alcun imbarazzo, come dimostrato da una intervista rilasciata ad un quotidiano locale il 21 gennaio 2020, in merito alla lettera di risposta che, come Sindaco, inviai nell’aprile del 2015 a Enersi Innovation dopo la manifestazione di interesse della società arrivata a palazzo di Città nel marzo precedente per la “Realizzazione di un impianto di trattamento di varie matrici organiche ubicato in via Malfatti – Località Vazia con produzione di biometano e recupero di fertilizzanti organici”.
La risposta che ebbi modo di scrivere è molto chiara: laddove l’azienda avesse ottenuto, da chi di competenza, le autorizzazioni alla realizzazione di un impianto di trattamento della parte umida dei rifiuti il Comune di Rieti avrebbe sollecitato l’ASM a conferire la parte umida della raccolta differenziata, con un costo per i cittadini considerevolmente più baso di quello attuale. I proponenti chiarirono che si sarebbe trattato di un impianto di “compostaggio anaerobico”, quindi senza alcuna forma di combustione e di emissioni in atmosfera.E nella mia lettera di risposta si specifica espressamente che non ci sarebbero dovute essere emissioni industriali. Appare evidente, sempre dalla mia missiva, che l’eventuale conferimento della parte umida dei rifiuti dovesse essere necessariamente conseguente al buon esito dell’iter amministrativo che è iniziato, come noto, dopo la scadenza del mio mandato di Sindaco.
A differenza di chi parla e basta la precedente Amministrazione comunale si è occupata di questo tema così delicato, che andrebbe continuamente approfondito essendo la tecnologia in continua evoluzione.
Il Comitato dovrebbe sapere che il Consiglio comunale, nella seduta del 4 febbraio del 2013, a pochi mesi dall’insediamento dell’Amministrazione che ho avuto l’onere di guidare, approvò, su proposta dell’Assessore all’Ambiente Carlo Ubertini, la modifica nell’articolo 125 del Regolamento locale d’igiene adeguandolo alle nuove necessità sorte con l’avvento degli impianti a Biomasse introducendo nuovi criteri che fossero articolati, equilibrati e di soddisfacente garanzia per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente. L’articolo 125 venne modificato con “il divieto di tenere nella Città e nei centri abitati manifatture, fabbriche o depositi insalubri che, a norma delle leggi e dei regolamenti in vigore, siano classificati di prima categoria. La distanza minima dall’abitato o da ogni gruppo di case abitate cui possono collocarsi tali manifatture o fabbriche non potrà essere minore di 200 metri. Una distanza maggiore potrà essere prescritta dal Sindaco, su parere di una Commissione Tecnico igienica, che ne accerterà la necessità”. E le conferenze dei servizi, presiedute dai tecnici, di questo dovrebbero discutere, del rispetto di norme e regolamenti, laddove applicabili.
Noi abbiamo fatto tempestivamente quello che un Comune può fare sul tema specifico, a differenza di altri Enti o Istituzioni sovracomunali che non hanno preso alcun provvedimento in materia, né di pianificazione né di individuazione di aree dedicate. Nel caso specifico, come è noto, l’area di cui trattasi è nella esclusiva disponibilità del Consorzio per lo Sviluppo industriale. Rammento che nessun atto amministrativo è stato emanato dal Comune di Rieti fino al 2017 e che la sede preposta nella quale gli Enti esprimono il loro parere è la Conferenza dei servizi alla quale, in passato, alcuni Enti hanno fatto mancare la loro presenza. Se si vogliono risolvere i problemi non si deve fare propaganda, provando a travisare i fatti ed a mistificare la realtà, e bisogna saper distinguere l’operato delle persone così come degli amministratori pubblici. In merito ad un secondo ipotetico impianto, in base alle notizie di cui dispongo, posso dire che trattasi di un impianto dove è prevista la combustione dei rifiuti e dunque radicalmente diverso da quello di cui al progetto di Enersì, e sul quale mi risulta un parere negativo del Dirigente comunale competente.
Foto: RietiLife ©