“Il territorio di Rieti è stato riconosciuto area di crisi industriale complessa. Uno status non certo lusinghiero che dipinge la nostra provincia come una zona soggetta a recessione economica e perdita occupazionale. E’ chiaro che stiamo parlando di situazioni risolvibili con l’apporto di tutte le istituzioni, dove un ruolo fondamentale deve giocarlo anche il Ministero dello sviluppo economico con l’attuazione di politiche e programmi per la reindustrializzazione e la riconversione delle zone e dei settori colpiti dalla crisi”. Lo dicono Alberto Paolucci, segretario della Uil di Rieti e della Sabina romana, e Franco Camerini, segretario della Uilm Rieti.
“Alla riunione di ieri in Comune – spiegano Paolucci e Camerini – abbiamo affrontato la vicenda dell’Elexos, della sua uscita dalla procedura di concordato e tornata adesso in quella di liquidazione. Si è parlato anche della volontà di Schneider di riprendersi lo stabilimento e della necessità che Elexos liberi al più presto il sito, perché tutti i tasselli del puzzle, se uniti, lasciano intravedere la possibilità di una nuova vita produttiva per lo stabilimento. Se ciò accadesse, sarebbe un piccolo passo per invertire una tendenza che giorno dopo giorno ha mandato in crisi il nostro sistema produttivo, falcidiando posti di lavoro. Il tutto aggravato poi dal terribile sisma che nell’agosto 2016 ha seminato morte e distruzione tra Amatrice e Accumoli”.
“Alla riunione abbiamo anche affrontato il tema Gala Solsonica – ricordano Paolucci e Camerini – altra ferita per il nostro tessuto produttivo lasciata incomprensibilmente aperta dal presidente di Unindustria Lazio Tortoriello, proprietario dell’azienda. Riteniamo fondamentali gli impegni assunti dall’assessore regionale Di Berardino, sia per quanto riguarda l’emendamento che verrà presentato per assicurare gli ammortizzatori sociali agli oltre 350 lavoratori e lavoratrici, sia per il percorso che la Regione vuole avviare con le associazioni datoriali, i sindacati e le istituzioni locali per riservare una quota delle future assunzioni a queste persone da troppo tempo ai margini del mondo del lavoro. Sosteniamo anche il piano di reindustrializzazione finanziato grazie a un contratto di programma. Sono tutte idee che condividiamo, perché contengono una strategia che guarda al futuro e che dà speranza al territorio”.
“Per far rinascere Rieti – concludono Paolucci e Camerini – serve una visione, un’idea di ampio respiro. Per metterla in pratica serve il contributo di tutte le istituzioni, dal Comune, alla Regione, per giungere a Governo e al Ministero dello sviluppo economico. E’ proprio al Mise che chiediamo adesso di battere un colpo e di fare la sua parte in questo percorso che potrebbe risollevare le sorti produttive di Rieti e della sua provincia”.
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