Pubblichiamo la lettera aperta da parte del Comitato La Rotonda, rivolta a Luca Aquaroli, amministratore delegato di Enersi sul tema del biometano a Vazia.
“Caro dottor Luca Aquaroli, se da una parte comprendiamo le ragioni del suo sfogo nei confronti delle istituzioni locali, su cui noi, a differenza di quello che qualcuno sostiene, non vogliamo intervenire, da cittadini pensanti non comprendiamo il perché sulla vicenda del biometano a Vazia si continuino a dichiarare da più parti cose non vere. In primis, continuiamo a leggere e sentire che il progetto è stato valutato positivamente con una relazione dell’Università de L’Aquila. A tal proposito, non possiamo che prendere atto che si è riusciti nell’intento di affermare ben due cose non vere con un’unica frase” ha detto il Comitato.
Per continuare: “Infatti, chi ha redatto la relazione è la “Biomaterials & Engineering Srl”, che non è un’Università; ma, soprattutto, leggendo la famosa relazione, abbiamo appreso con molto piacere che tutte le perplessità da noi sollevate in merito alle emissioni odorigene, emissioni in atmosfera e impatto sulla saluta umana, sono state puntualmente evidenziate nella succitata relazione come punti critici e sui cui, si legge, occorre fare studi specifici per valutare l’effettivo impatto che l’impianto in questione avrà in merito a questi aspetti. A questo punto, o noi non siamo in grado di comprendere il significato di quello che leggiamo (probabile), oppure non riusciamo capire come si possa considerare come parere pienamente favorevole la relazione redatta dalla società privata “Biomaterials & Engineering Srl. Continuiamo a leggere ed ascoltare dei limiti alle emissioni odorigene come se fossero estrazioni del lotto, perché di scientifico hanno ben poco. A tal proposito vi vogliamo ricordare che, in ambito scientifico, specificare l’unità di misura e, soprattutto, specificare a cosa è riferito il limite che si cita ha una notevole importanza, perché altrimenti, oltre a non avere significato, si corre il rischio di confrontare le pere con le mele, come è già accaduto nei giorni scorsi”.
“Per non parlare poi del digestato, derivante dal processo di produzione del biometano, di cui ancora non è dato sapersi come verrà gestito, poiché molto probabilmente ci si sta dimenticando che in Italia esiste una norma che vieta il suo utilizzo diretto in agricoltura, qualora tra i componenti che lo hanno generato ci siano, come nel caso di Vazia, dei rifiuti. Arriviamo adesso alla questione della conferenza dei servizi del 2018 e dei fantomatici pareri favorevoli degli enti.Iniziamo col precisare che alcuni degli enti elencati, nel 2018, non hanno rilasciato il proprio parere di competenza, per cui, non essendoci un parere, non ha senso parlare né di esito favorevole, né di esito contrario. Fatta questa doverosa premessa, occorre fare alcune precisazioni perché, purtroppo come consuetudine, non vengono fornite informazioni chiare: infatti, anche in questo caso non viene specificato a quale conferenza dei servizi si stia facendo riferimento” ha ribadito il Comitato.
Per concludere: “Forse a quella della PAS (procedura abilitativa semplificata) del febbraio 2018? Dalla quale però si evince che la conferenza è sospesa in attesa della pronuncia in sede di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). O si fa riferimento alla nota della Regione Lazio di agosto 2018, relativa alla procedura di valutazione di assoggettabilità a VIA? La quale non è un parere favorevole, ma piuttosto viene stabilito che il progetto in questione è rinviato alla pronuncia di valutazione di impatto ambientale, ovvero al procedimento tuttora in essere. Da cittadini attenti, chiudiamo rispondendo alla sua riflessione: cosa avrebbe dovuto fare di più lei? Le rispondiamo: una sana e chiara informazione e non proclami, peraltro molto generici, sull’economia circolare, dove in questo caso di circolare c’è ben poco, perché bisogna sempre ricordarsi che di fronte ci sono persone che leggono, che si documentano e, soprattutto, sono stufe di sentir parlare di questioni così tanto delicate come se si parlasse di fantacalcio al bar”.
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