Sono passati due anni da quel lasso di tempo (26 agosto-30 ottobre 2016) nel quale l’Italia Centrale ha vissuto la tragedia più drammatica degli ultimi decenni. Il simbolo della tragedia sono sicuramente Amatrice, Accumoli, Arquata ma sono stati colpiti, seppur in modo più lieve, anche altre piccole realtà, piccoli borghi come Poggio Bustone. Con umiltà, ed in silenzio, Poggio Bustone vive il suo dramma, senza una scuola, il parco pubblico, con il Sacro Speco dichiarato inagibile, con 16 sfollati e con abitazioni parzialmente lesionate. Se per le scuole s’inizia a vedere un bagliore di luce in fondo al tunnel con l’installazione dei moduli, per il Sacro Speco, il luogo più caro agli abitanti di Poggio Bustone e per la storia del Francescanesimo, la strada risulta ancora lunga e tortuosa.
È per questo motivo che la sottosezione CAI Poggio Bustone in attuazione della convenzione stipulata con il Comune di Poggio Bustone e in collaborazione con la Sezione CAI di Rieti intende promuovere una raccolta fondi per poter eseguire i lavori di messa in sicurezza e ripristino del Sacro Speco dopo gli eventi calamitosi del 2016.
La chiesetta edificata nel XIV secolo custodisce la grotta delle rivelazioni nella quale Francesco proveniente d’Assisi ebbe la visione dell’angelo che le confermò la remissione dei peccati “Francisce, peccata tibi remissa sunt sicut postulasti”( Francesco, ti sono rimessi i peccati come tu hai fervidamente richiesto), è il luogo che rappresenta l’avvento del francescanesimo e la vicinanza del poverello d’Assisi a DIO.
L’eremo è situato al di sopra del Santuario S.Giacomo, raggiungibile attraverso un sentiero tortuoso con pendenza media del 20% che rappresenta più di ogni altro l’amore del Santo nei confronti del creato e della natura, un percorso questo che apre l’animo alla meditazione e alla contemplazione. Lungo tale sentiero sono presenti sei edicole che ricordano la presenza di Francesco in questi luoghi prima di arrivare alla piccola chiesetta, custodita negli anni dagli abitanti di Poggio Bustone con parsimonia e devozione.
Si tratta di un luogo immerso nella natura incontaminata, alla base di un selvaggio dirupo, isolato, piccolo, povero e pietroso, simbolo della povertà ma allo stesso tempo ricco di quella pace che solo i luoghi semplici regalano. Con il progetto il CAI adotta il Sacro Speco, oltre al mantenimento dello stesso, si adotta anche il progetto dell’Amministrazione Comunale per il ripristino e messa in sicurezza della Chiesetta per un importo di 171.576,00 euro.
La raccolta fondi avrà una breve durata ed è rivolta a tutti coloro che tengono alla storia del Francescanesimo, a tutti i fedeli di S.Francesco, sia che siano ditte, enti, singoli cittadini la donazione sarà possibile versando la quota sul conto corrente del CAI Sez.di Rieti Intesa S.Paolo IBAN IT68M0306914603100000003980 con la causale Raccolta Fondi per il Sacro Speco.
In accordo con l’Amministrazione Comunale e la sezione CAI Rieti, qualora il progetto redatto dall’Amministrazione venisse finanziato dagli Enti preposti, i proventi ricavati dalla raccolta fondi verranno utilizzati per le opere non previste dal progetto stesso quali ristrutturazione degli affreschi all’interno della chiesetta e il recupero del sentiero che porta all’eremo.
Oltre il desiderio di rendere fruibile il Sacro Speco per ridare ai fedeli la possibilità di pregare in quel luogo dove si ritirava S.Francesco, dove solo guardare quella roccia sopra la piccola chiesetta dà una sensazione unica, dove quel senso di povertà ti rende libero e ricco, dove pensare quale luogo austero avesse scelto il Santo per la sua professione di Fede e vicinanza a Dio, in attuazione dell’amore di Francesco per tutte le creature in considerazione che tali bellezze non potessero esser mostrate agli occhi di pochi la Sottosezione CAI P.Bustone intende realizzare un sentiero L/H indispensabile al raggiungimento del Sacro Speco per i diversamente abili.
Come da insegnamenti religiosi e costituzionali è compito di tutti rimuovere gli ostacoli all’eguaglianza, questo progetto rappresenta un grande passo per conservare e rendere fruibili a tutti testimonianze storiche e di fede che nei secoli hanno caratterizzato l’evoluzione della società. Parole e gesti che secondo papa Francesco non possono mancare nelle comunità per incontrare e accogliere le persone con disabilità e nello stesso tempo devono essere messe in moto iniziative affinché ogni persona con i suoi limiti e le sue disabilità, anche gravi, possa incontrare nel suo cammino Gesù e abbandonarsi a lui con fede.
Con questa raccolta fondi vi chiediamo una piccola donazione facendo fede alla solidarietà del popolo italiano per ridare vita ad uno dei luoghi che esprimono al meglio la spiritualità Francescana.
Foto: CAI ©