(di Roberto Pentuzzi) È vicina alla mitica maglia numero 18, quella bianca, con le stelle dell’Arrigoni, nella parte superiore c’è scritto Sojourner. È coperta da un telo nero, aspetta solo di essere svelata. Intanto, la Npc, comincia il riscaldamento indossando una maglia gialla, davanti c’è la foto del “Mamba”, dietro il numero 8 ed il 24 con la scritta “Gigi”. La Givova indossa quella viola, stessi numeri, stessa immagine, stessa scritta: i colori dei Los Angeles Lakers.
Kobe Bryant e la figlia “Gigi”, insieme ad altre 7 persone hanno perso la vita in un tragico incidente in elicottero lo scorso 26 gennaio.
Rieti li ricorda così.
Uno ad uno vengono letti tutti i nomi vittime, i tifosi della curva espongono uno striscione:
“Qui hai cominciato a giocare da grande ci hai fatto sognare con te in cielo i nostri colori”, poi Picchio Felicianheli va al centro del campo e ricorda il bambino del 1985, la maglia che prima era sul soffitto ora è sul parquet, non più coperta, una racconto registrato ripercorre la vita del bimbo, vissuta a Rieti, il faro ad occhio di bue illumina la maglia gialla del Lakers numero 24, che lenta lenta sale verso il soffitto del PalaSojourner, con solo i fari giallo e viola.
Tutto il pubblico ha cartoncini in mano, gialli e viola con i numeri 8 e 24, fragoroso applauso. Ci sono il sindaco di Rieti, Antonio Cicchetti ed il presidente della Provincia, Mariano Calisse.
Nascosto tra il pubblico c’è anche padre Lucio Boldrin, che ha visto crescere il piccolo immenso campione.
Foto: Gianluca VANNICELLI ©