“Con il riordino dei consorzi di bonifica previsto dalla L.R. 12/2016, il Commissario Straordinario Luciana Selmi ha previsto l’elezione dell’organo amministrativo del nuovo consorzio dell’Etruria e della Sabina. Tutto bene? Parrebbe di no!”: lo dice Copagri.
“Occorre in primo luogo dire che l’individualità territoriale indicata con il nome di Consorzio di Bonifica della Piana Reatina (prima opera di bonifica pre-bellica in Italia) sparisce lasciando il posto ad una idea che porta il pensiero verso le terre etrusche e romane. Non c’è meraviglia. È certo che ormai la Provincia reatina sia oggetto di una destrutturazione cominciata con l’allontanamento di uffici e servizi non ultimo quello interessante la locale camera del commercio. Ma a questa banale considerazione non può che aggiungersene un’altra ben più preoccupante dovuta ai meccanismi creati per la determinazione delle rappresentanze elettive che avranno il duro compito di gestire il nuovo consorzio dell’Etruria e della S. nei cui territori di competenza cade l’ex consorzio di bonifica della piana reatina” dice Copagri.
“Le osservazioni da fare sono molteplici ma comunque non possono che indurre il pensiero che la politica clientelare e la conseguente gestione della cosa pubblica siano assimilabili a vecchi e deprecati schemi. Prima osservazione: tutte le attività con le conseguenti implicazioni, sono passate senza alcun coinvolgimento dei consorziati che improvvisamente son chiamati alle elezioni praticamente ignari di ciò che il nuovo riordino comporta. Gli elettori possono far riferimento solo alle conoscenze personali dei candidati alcuni dei quali estranei al territorio. Seconda osservazione: occorre fare una rapida cronistoria dei fatti che precedono queste prossime elezioni. Fatti che sollevano molte perplessità sulla futura gestione del nuovo Consorzio e che comunque penalizzano la rappresentatività del comprensorio reatino” dice Copagri.
“La comunicazione della presidentessa Selmi l’ANBI, in data 19 ottobre 2019, così recita “…abbiamo inaugurato un nuovo corso con le organizzazioni agricole regionali…” e “Continueremo a garantire disponibilità ed ascolto a quanti rappresentano le esigenze delle imprese…”. Sembrerebbero coinvolgere queste affermazioni tutte le organizzazioni agricole del Lazio, peccato che COPAGRI Lazio (7000 imprese agricole laziali associate) sia stata completamente ignorata. Ovviamente ogni illazione può essere giustificata da parte di chi legge queste righe. Ma con ordine, vediamo lo svilupparsi della vicenda in relazione alla organizzazione delle nuovissime elezioni in questione: Gli uffici di COPAGRI Lazio vengono a conoscenza dei fatti solo attraverso la consultazione del sito dell’ANBI. Attraverso lo Statuto della Associazione e del Regolamento attuativo delle elezioni, COPAGRI rileva che l’ambito territoriale comprendente l’area reatina viene esteso alla Toscana ed include il Consorzio Valdipaglia e parte del territorio agroromano (comune di Montelibretti) di cui solo pochi soggetti contribuenti appartengono al nuovo Consorzio Etruria e della Sabina. Solleva perplessità sia la discontinuità dei territori e soprattutto la superficie esigua compresa nel territorio del comune di Montelibretti. Sembrerebbe non un caso ma un fatto che si presta a molte interpretazioni anche di tipo politico”. Dice Copagri.
“Altra osservazione che vuole sottolineare la difficoltà con cui si sta organizzando la consultazione dei consorziati è l’iter travagliato della presentazione delle liste dei candidati. Forse ciò è presumibile sia dovuto alla stesura frettolosa del Regolamento elettorale. COPAGRI vigilerà sugli eventi che porteranno allo svolgimento delle elezioni con l’intento di tutelare i propri candidati” conclude Copagri.
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