(da comunicato dei Carabinieri) Senza averne diritto percepivano il contributo di autonoma sistemazione: denunciate 20 persone per truffa e falso.
Il contributo, comunemente conosciuto con il nome di C.A.S., è un beneficio destinato ai nuclei familiari che hanno perso l’uso della propria abitazione principale a seguito del terremoto. Va da sé che tale beneficio spetta a coloro che prima del drammatico sisma avevano la propria dimora principale, stabile e continuativa proprio nell’area colpita da tale evento e che abbiano avuto quindi necessità di denaro per trovare e mantenere un’altra sistemazione stabile.
Così non è andata per alcuni soggetti che invece, non dimorando stabilmente nel comune di Leonessa prima che il terremoto del 2016 lo colpisse, hanno chiesto e ottenuto, dichiarando il falso, tale contributo in denaro pari ad una cifra tra le 600 e 1500 euro a nucleo familiare su cadenza mensile.
L’attività investigativa, a circa tre anni dal drammatico evento, su input della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rieti, è stata condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri di Cittaducale, gli uomini del quale si sono impegnati in una certosina analisi dei “segni” dell’effettiva presenza dei beneficiari nel comune di Leonessa prima del sisma.
L’assenza dei nuclei familiari infatti veniva ricostruita mediante l’analisi delle tracce che la quotidianità della vita, in qualsivoglia centro urbano lascia, e quindi consumo elettrico, consumo di gas, utilizzo della rete idrica, materiale presenza sul territorio con intreccio di rapporti sociali con gli abitanti, materiale recapito della posta.
Già i primi accertamenti avevano fatto emergere in tal senso evidenti anomalie, facendo scattare un campanello d’allarme e innescando una capillare rete di controlli condotti dagli uomini dell’Arma.
Leonessa è nota meta turistica e di villeggiatura nella provincia di Rieti, sia estiva che invernale, con la conseguente presenza di molte seconde case, abitate solamente per brevi periodi dell’anno da persone che invece vivono e hanno gli interessi principali, in realtà, in altre località, in Italia o all’estero.
Proprio da tale presupposto, attraverso l’esame di autodichiarazioni e riscontro dei dati comunicati dalle singole persone che chiedevano la corresponsione del contributo, è stata avviata e conclusa tale indagine che per ora ha visto deferite ben 20 posizioni su circa 50 passate al setaccio.
Continueranno in tal senso gli accertamenti dei Carabinieri che dopo aver verificato ben 100 posizioni relative a presunte indebite assegnazioni dei CAS (Contributi di autonoma sistemazione) anche nel comune di Amatrice, interesseranno l’intera area del cratere.
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