Il Consigliere comunale di Possibile, Giovanni Ludovisi, attacca l’assessore Emili. Lo fa con una lunga nota. “Dopo aver inannellato una serie infinita di folgoranti successi in tema di pianificazione urbana e costruzione di ‘scuole di carta’, chissà se l’Assessore Emili (collega di Giunta dell’Assessore De Santis?) ha avuto il tempo di capire che il settore dell’urbanistica del Comune di Rieti conta oggi un organico praticamente ridotto ai minimi storici?”.
“Qualora ne fosse ignaro e inconsapevole colpevole, dispiace constatare e sussurrargli che ieri, a seguito di un ennesimo atto della segreteria, il già tanto debole quanto fondamentale ufficio comunale ha subito la perdita di altri due geometri che, sommati a quelli che nel recente passato erano già stati trasferiti, aggiunti alle premature e dolorose scomparse e ai pensionamenti e prepensionamenti, adesso portano i conti a ben 10 dipendenti in meno rispetto all’aprile 2017 (e tra i 10 vi è compreso anche il dirigente!). Registrati e analizzati i glaciali numeri rammarica dover sottolineare inoltre che nel settore non opera alcuna posizione organizzativa (ovviamente).
In due anni e mezzo, dieci perdite e una sola figura reintegrata; i numeri parlano da soli. Ogni commento appare persino inutile. Restano solo 13 dipendenti in servizio attualmente, di cui però uno fermo per malattia e un LSU. Quindi in tutto solo 11 operativi, ma senza dirigente. Che gliene pare?”.
“Si potrebbe eccepire che una rotazione del personale ha anche presupposti giusti, ed altrettanto potrebbe essere corretto cercare di stimolare i dipendenti cambiandogli le mansioni e dando loro nuove opportunità lavorative -sia chiaro- ma non credono i nostri Assessori, Emili e De Santis, che qualcuno sarebbe dovuto anche arrivare in un ufficio strategico come quello dell’urbanistica, delega “casualmente” ricompresa tra quelle fondamentali di una Giunta? Programmazione zero. Questo è il giusto epitaffio che definisce l’azione messa in atto negli ultimi tre anni. Nulla: sia per ciò che attiene la definizione di una possibile strategia compiuta di crescita e sviluppo della città, nulla per ciò che attiene la riorganizzazione del settore urbanistica”.
“Non ritenete che data la situazione in cui avete ridotto il settore, possa essere poi normale che si producano delibere del tutto inutili se non addirittura dannose? Non vi sembra possa valere da esempio la sola delibera di Consiglio n. 100 sulla rigenerazione urbana completamente da rifare? Non vi sembrano conseguenziali le cose? Non vi appare evidente che così operando nelle riorganizzazioni interne, si abbiano poi come ovvia conseguenza che non si faccia il Piano quadro per la zona di Porrara, non si presentino nuove richieste di finanziamento, e meno che mai si riesca a garantire i servizi ai cittadini? È forse colpa dei pochi dipendenti rimasti se nulla sembra marciare come dovrebbe? Oppure (forse) le colpe sarebbe bene andarle a rintracciare tra chi decide, sposta, “riorganizza” a suo modo, tra chi amministra? In conclusione riporto giusto alcuni grandi successi messi in fila negli ultimi due anni in merito alla questione dei dipendenti. Forse vi restituiscono la vera fotografia del settore, nota a purtroppo a tutti tranne che a voi: Due anni fa il bando per un 110 quale Dirigente dell’ufficio urbanistica miseramente annullato, a seguito di ripetuti rinvii, dopo quattro mesi. Un concorso da geometri, mai espletato e utile solo ad incassare decine di euro versati per l’iscrizione alla selezione da speranzosi candidati poi mai convocati. Un bando per la mobilità, con tanto di graduatoria, che non ha prodotto nessuno assunto. Un ufficio al sisma più che necessario a seguito del disastroso terremoto del 2016 mai costituito, con la conseguenza del fermo di tutte le pratiche di ricostruzione privata protocollate negli ultimi tre anni. Il prossimo lunedì 27 gennaio ci sarebbe dovuta essere la prima prova d’esame per la selezione del nuovo Dirigente ma (guarda caso) nuovamente rinviata. Può bastare Assessore Emili? A quando qualcosa di buono?” conclude il consigliere Giovanni Ludovisi.
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