(da Corriere di Rieti) Terminillo, una stagione sciistica 2019/20 mai iniziata, assenza di precipitazioni ed escursioni termiche che portano a pensare a un futuro della montagna slegato dagli impianti di risalita e innevamento. Qualcuno porta l’esempio del vicino Abruzzo, capace di costruire una solida economia legata agli sport invernali con investi menti importanti anche per il futuro. Il presidente della Provincia, Mariano Calisse, parla di una stagione “maledetta dal punto di vista delle precipitazioni, un’anomalia destinata, speriamo, a non ripetersi”.
Nonostante ciò, il parere del presidente rimane quello per cui “la valorizzazione della montagna non può prescindere dallo sci, di discesa quanto di fondo”. Sullo sfondo il progetto “Terminillo stazione montana 2”, che attende l’approvazione della Regione e che prevede “nuovi ed efficaci sistemi di innevamento artificiale, che potranno determinare una vera rivoluzione nella fruizione del Terminillo”. Senza tralasciare che in estate “la montagna trarrà uguale beneficio dalla presenza di nuovi impianti di risalita”. Per il vicesindaco e assessore al turismo, Daniele Sinibaldi, bisogna partire da un presupposto generalmente valido, cioè che “lo sviluppo economico lo fanno le imprese mentre la politica e le amministrazioni possono contribuire creando le condizioni, che in questo territorio non sono state create”.
Guardando all’oggi, l’assessore si mostra pragmatico: “Bisogna guardare a quello che si ha: sul piatto ci sono 20 milioni per un progetto in campo da sei anni, per la cui approvazione manca un parere; al momento lo sviluppo passa per quel progetto, e da lì possono essere attivate tutta una serie di economie”. Sottolineando poi che “la montagna può essere vissuta in molti modi, e uno non dovrebbe escludere l’altro come insegnano le esperienze delle stazioni alpine, ma nulla si può fare prescindendo dal ruolo delle imprese, che contribuiscono in maniera determinante. Gli impianti di risalita sono un’occasione per generare altri investimenti”. Sinibaldi rivendica infine il lavoro svolto: “Negli ultimi due anni e mezzo abbiamo pressato Anas perché la strada fosse rifatta ogni anno, insieme alla Provincia abbiamo ripavimentato tutta la strada dei Cinque Confini e la Vallonina, la pista da fondo, abbiamo promosso eventi estivi e invernali, investito ulteriori 300 mila euro sulla progettazione del Tsm 2: alla luce di questo si può dire che stiamo facendo il massimo possibile”.
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