«Caro Diario, ho voglia di sfogarmi con te per quello che è successo. Questo pensiero mi tormenta, non posso pensarci! È il posto che adoro di più al mondo, prima era un paese fantastico e adesso ci sono solo macerie! Grisciano, il paese dalle mille speranze, così l’ho sempre descritto nella mia mente. Io e le mie amiche lo abbiamo sempre adorato e ora una vittima, le case distrutte, le tendopoli e la gente non più felice come prima. L’unica cosa che desidero in questo momento è che ritorni come prima, anzi più bello, che la gente ritorni felice e io lì a divertirmi con le mie compagne di avventura con cui ogni giorno scoprivo qualcosa di nuovo e che rendeva Grisciano un posto più bello».
Così scriveva Federica sul suo diario dopo il terremoto del 24 agosto 2016. Anche se viveva a Roma, aveva il cuore a Grisciano, una delle frazioni di Accumoli, nella provincia di Rieti. Dopo il sisma si augurava una ricostruzione rapida, soprattutto per far ritrovare serenità ai residenti del paesino dell’alta Sabina. Purtroppo Federica non potrà vederla perché una malattia se l’è portata via un anno fa. Aveva quindici anni. I genitori hanno pensato di ricordarla in un modo speciale, rilanciando l’impegno per ricostruire «il paese dalle mille speranze» e invitando chi vuole a una piccola donazione al «Comitato ricostruiamo Grisciano» (IT55S0200839243000105171529, causale «Per Federica»). La notizia appare sul sito web de Il Tempo.
Foto: RietiLife ©