Dopo la vicenda di Campomoro, con la morte del 44enne reatino Valerio Amadio per mano della compagna 42enne che gli ha dato fuoco (leggi), RietiLife ha affidato alla criminologa reatina Jessica Occhipinti una valutazione sul caso.
(di Jessica Occhipinti – Criminologa reatina) Gli omicidi non sono mai casuali e questo ennesimo delitto commesso per mano di una moglie e madre di due giovani di 7 e 15 anni ne è la prova lampante. In questo caso di omicidio familiare, nessun tassello sembrava combaciare tranne un indizio lampante che troppo spesso, per fattori culturali viene sottovalutato, se non del tutto ignorato. È pressoché evidente che la donna protagonista dell’efferato violento e premeditato assassinio sia dal punto di vista psicologico un soggetto con disturbo borderline di personalità.
Caratterizzato, oltre che da un disturbo dell’umore, anche da una difficoltà nei rapporti interpersonali: per cui da un lato si teme la simbiosi e la perdita della propria identità e dall’altro si teme l’abbandono. Ecco quindi, che la moglie della vittima dopo diversi litigi furiosi nell’arco degli ultimi tempi della loro relazione abbia “preferito eliminare il problema” uccidendo il partner, per infliggergli una sorta di punizione senza pensare minimamente alle conseguenze disastrose.
Quando dal punto di vista psicopatologico si hanno delle interferenze mentali così deliranti la perdita del proprio marito o degli stessi figli (dal momento che lei stessa è in pericolo di vita) vengono messe in secondo piano. La rabbia prende il sopravvento, la razionalità perde ogni tipo di significato, vengono canalizzate solo le emozioni negative per arrivare ad un solo fine: uccidere. In questo caso, il delitto è tra i più efferati. Con gli occhi dei figli che hanno assistito alla scomparsa del loro padre tra le urla lancinanti e un futuro che sarà caratterizzato da una mancanza totale genitoriale, poiché la madre è indagata per omicidio anche se gli inquirenti non sono ancora riusciti ad ascoltarla in quanto le sue condizioni sono giudicate gravissime.
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