Come preannunciato nei giorni scorsi, anche i giornalai reatini sono in agitazione verso lo sciopero di martedì 26 novembre (leggi). Una ventina di edicole in città e una settantina in tutta la provincia sono pronte e a tenere abbassate le saracinesche. Ecco le motivazioni.
LA NOTA DEL SINAGI
I giornalai si trovano in una crisi profondissima da cui sembra non poter esserci (o non si voglia ricercare) alcuna via d’uscita.
Eppure l’edicola è un luogo di incontro quotidiano che da sempre rappresenta una lanterna accesa sul vissuto delle città, grandi e piccole, nei centri storici e nelle periferie, fino ai luoghi più remoti del territorio nazionale. Assicurare la capillare distribuzione delle vendite dei giornali e di altri prodotti editoriali in tutti i centri abitati attraverso una effettiva copertura universale, significa garantire un presidio territoriale essenziale per la qualità della democrazia.
L’intero mondo editoriale dovrebbe porre grande attenzione al canale di vendita costituito dalle edicole, anche in considerazione del fatto che circa l’80% del fatturato è generato dalle vendite in edicola invece, al contrario, ha abbandonato la rete di vendita accelerando il raggiungimento del punto di non ritorno.
Il SI.NA.G.I. (Sindacato Nazionale Giornalai d’Italia – affiliato SLC-CGIL), ha organizzato per il 26 novembre 2019, alle ore 12 presso il Capranichetta di Piazza Montecitorio a Roma, un convegno in cui illustrerà alle autorità che vorranno partecipare e ai direttori dei giornali, le motivazioni che lo hanno portato ad avviare una raccolta di firme dei cittadini a sostegno dell’appello rivolto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ed al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, e ascolterà le opinioni di politici ed editori che vorranno esprimere le proprie opinioni. Le firme raccolte verranno consegnate nella stessa giornata.
In tale appello si chiede che venga destinato alle edicole una parte consistente del finanziamento pubblico all’editoria e che possa essere esercitato il loro autorevole intervento nei confronti degli editori affinché prendano coscienza dell’estrema urgenza e necessità di definire un nuovo accordo nazionale per la vendita di giornali quotidiani e periodici con gli edicolanti che possa sancire regole operative e corrispettivi economici in grado di stabilizzare il settore.
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