Riceviamo e pubblichiamo la nota di Ivano Paggi, segretario cittadino del PSI.
Le condizioni economiche ed occupazionali del territorio reatino restano gravi, peggiorate non soltanto dal quadro nazionale ma anche da un atteggiamento trasversale che vede le istituzioni locali non adeguatamente interessate allo sviluppo e impegnate soprattutto in battaglie politiche e polemiche di basso livello. A nostro avviso serve un’inversione di tendenza, anche nel dibattito pubblico, che riporti al centro temi decisivi per il futuro e di grande impatto sulle condizioni socio-economiche del territorio. Argomenti che esistono ma che sembrano interessare pochi.
- Negli ultimi giorni abbiamo letto della ratifica, da parte della Regione Lazio, di una variante al Piano Regolatore del Consorzio Industriale reatino che, di fatto, toglierebbe ogni limite e vincolo all’insediamento della media e grande distribuzione. Una scelta che, nessuno può negarlo, avrà ripercussioni fondamentali sull’assetto dell’area industriale di Rieti-Cittaducale e perfino sul tessuto economico dell’intero territorio. Pochissime sono state le voci che si sono levate per chiedere trasparenza su questa decisione. Sarebbe bene, e lo chiediamo a gran voce, che le istituzioni locali, a cominciare dallo stesso Consorzio Industriale, facciano chiarezza sui termini della questione. E’ vero che si spalancheranno le porte a nuovi insediamenti di media e grande distribuzione? Quali saranno le ricadute sul piccolo commercio locale, che già soffre di numerose crisi? Cosa accadrà se dovessero presentarsi opportunità di nuovi insediamenti industriali nel reatino? L’asse industriale si sposterà ancora di più verso l’area di Passo Corese? Chiediamo e vogliamo risposte. Vogliamo che la classe dirigente si pronunci su queste scelte.
- Abbiamo il timore che stia passando in sordina un altro tema decisivo per il futuro del territorio. Da tempo, ormai, si ha notizia di investimenti nazionali e regionali per la costruzione di un nuovo Ospedale a Rieti, pari a circa 180 milioni di euro. E’ innegabile che un nuovo nosocomio rappresenterebbe la più grande opera pubblica mai realizzata sul territorio cittadino da decenni a questa parte. E’ mai possibile, che non se ne parli, tranne sparuti anche se apprezzabili interventi di qualche organizzazione sindacale? Il Comune di Rieti ha deciso quale sarà l’area sulla quale dovrà sorgere la nuova struttura? Asl e Regione Lazio a che punto sono rispetto all’iter procedurale? Quando e a chi sarà affidato l’impegnativo compito della progettazione? Non sarebbe il caso di costruire un tavolo interistituzionale per guidare un passaggio decisivo come questo? Si è pensato a come riutilizzare l’attuale Ospedale una volta che sarà costruito quello nuovo? Potrebbe essere un immobile importante per lo sviluppo universitario, per l’insediamento di nuove start up, per servizi al territorio. Chi deve occuparsi di tutto ciò? Anche in questo caso, è necessario un grande dibattito pubblico anche per evitare quel rischio, già vissuto altre volte dal nostro territorio, che ritardi e divisioni, facciano migrare i finanziamenti verso altri territori lasciando ancora una volta Rieti con l’amaro in bocca.
- A proposito di grandi aziende rimaste sul territorio, sarebbe auspicabile anche un dibattito trasparente, vero e costruttivo sul futuro dell’Asm e dei servizi che essa svolge: dalla gestione dei rifiuti al Trasporto pubblico. Sappiamo che dal Comune di Rieti è stata firmata una nuova, ulteriore proroga, in linea con quanto accaduto negli ultimi anni. Nel frattempo però si era parlato di una riforma societaria. A che punto siamo? In quale direzione si sta andando? C’è urgenza di risposte chiare. Non soltanto per rispetto dei 200 lavoratori ancora impegnati in Asm ma anche per tutti i reatini che usufruiscono dei servizi primari di quell’azienda.
Questi sono i temi che a nostro avviso andrebbero affrontati. Se davvero tutti teniamo allo sviluppo di questo territorio, occorre immediatamente aprire un tavolo di confronto tra istituzioni e rappresentanze delle categorie e della società civile, per arrivare, nei giusti tempi, alle decisioni che, davvero, servono al nostro territorio.
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