«Ringrazio Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi, Giovanni Toti, Matteo Renzi e tutti i deputati dei loro partiti che hanno presentato gli emendamenti al decreto sisma che ho depositato durante la mia audizione alla Commissione Ambiente della Camera. Per i 18 comuni distrutti dal sisma del 2016 serve uno sforzo congiunto di tutte le forze politiche, che devono riconoscere la diversità di problematiche rispetto alle realtà colpite in maniera minore o marginale. Uno sforzo identico a quello che già c’è stato al Consiglio Regionale del Lazio, che ha approvato all’unanimità gli emendamenti che ho presentato. Auspico che Luigi Di Maio, Nicola Zingaretti e Matteo Salvini garantiscano una politica coerente rispetto a quella dei loro consiglieri regionali, durante il voto degli emendamenti alla Camera. Se le nostre proposte non saranno accolte, se non ci sarà la differenziazione delle procedure per la ricostruzione, in deroga come a Genova, se non ci sarà la Zona Urbana Franca con una durata che permette di progettare un futuro, se non ci sarà la “busta paga pesante” al 100%, quei 18 comuni saranno condannati a morte. Se questa sarà la decisione che il governo prenderà, continuare a sperare in un futuro sarà inutile, e l’unica iniziativa possibile sarà dare agli abitanti di quei paesi un TFR per andarsene per sempre. Ma abbiano il coraggio di dirlo chiaramente e subito, senza ulteriori illusioni».
Lo dichiara in una nota Sergio Pirozzi, Presidente della XII Commissione (Tutela del territorio, erosione costiera, emergenze e grandi rischi, protezione civile, ricostruzione) del Consiglio Regionale del Lazio.
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