(di Christian Diociaiuti) Iniziare la settimana di preparazione per un’altra partita dopo tre successi di fila immaginiamo debba essere galvanizzante per una squadra che in dieci giornate aveva visto al massimo due punti. Adesso il Rieti ereditato da Caneo di punti ne ha undici, col rischio – concreto, è questione di tempo – di vedersene sottratti 4 per le inadempienze legate agli stipendi. Già, gli stipendi. Sarebbe infatti ancor più straordinario ricevere anche lo stipendio di luglio e agosto. Nulla di trascendentale, in fondo è quanto pattuito a inizio stagione. “Paghiamo in settimana” aveva detto la scorsa settimana il dt Pavarese. Ma dell’accredito, neanche l’ombra. “Il giorno buono pare essere domani, martedì 29 ottobre” dicono i bene informati: i giocatori passeranno un’altra mattina ad interrogare l’home banking per sapere se le spettanze sono arrivate. Anche perché sul Rieti – che ora sogna la zona salvezza, “con questo trend i miei vanno lontano” ha detto Caneo – pende una messa in mora che ha una scadenza: 6 novembre. Poi la squadra può non giocare (con due partite non giocate squadra esclusa); senza dimenticare che alla prossima infrazione (stipendi del 16 dicembre) si va fuori.
Già, gli stipendi. Ma chi li paga? Rumors dicono che oggi, a Napoli, la nuova società si sia incontrata per decidere il da farsi. Non solo gli stipendi sul tavolo, ma anche un’altra questione: il 31 ottobre – così come scritto sull’atto – va sostituita la fidejussione da 350mila euro in Lega. Significa presentazione ufficiale della nuova società – che non si è mai svelata ufficialmente, pur dando la sensazione di essere presente in Rieti-Viterbese – non solo alla città, ma soprattutto agli organi che regolamentano la C. Al momento, infatti, il Rieti, per Lega e Figc, è tecnicamente ancora in mano a Curci. Un alone di mistero che se prima era giustificabile con il momento di passaggio, adesso trova sempre più interrogativi da parte di tifosi e città. Città in cui soprattutto le istituzioni sono silenti: si sono mosse – o no – per capire che volti abbia il nuovo Rieti che ha preso tutto dalle mani di Curci? Hanno preteso, politica e amministratori, chiarezza e solidità?
A proposito. Un capitolo lo merita anche l’ex presidente e proprietario Riccardo Curci: a quanto emerge, citando alcune fonti, se la nuova società risultasse inadempiente secondo le clausole poste in sede di accordo, il club tornerebbe dalla Ital Diesel srl a lui, al commerciante reatino che da dieci anni è motore della società. Un’inadempienza sono già gli stipendi non saldati? Possibile. E la fidejussione è un punto cruciale? Forse sì. Per questo, se la nuova società non sostituisce la fidejussione con una direttamente riconducibile ai nuovi soggetti, tornerebbe in corsa Riccardo Curci, che a questo punto pagherebbe pure gli stipendi. E saremmo da capo. Con una domanda in più: cosa sarebbe significata una vendita lampo e ritorno, non si sarebbe potuta evitare e con essa, la colossale figuraccia nazionale?
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