Tra sabato e domenica entrerà in vigore l’ora solare, le lancette faranno un passo indietro di un’ora, dormiremo di più ma avremo meno luce nel pomeriggio. E così sarà fino alla fine di marzo. E’ l’ultima volta? Tra luglio e agosto 2018, è stata avanzata la proposta di abolizione del cambio dell’ora. Il Parlamento europeo ha appoggiato la proposta della Commissione di abolire il cambio tra ora legale e ora solare, ma ha chiesto di spostare la data di entrata in vigore del nuovo regime dal 2019 al 2021.
Secondo la posizione comune adottata dai deputati, gli Stati membri che decidono di mantenere l’ora legale dovrebbero cambiare le lancette dell’orologio per l’ultima volta l’ultima domenica di marzo 2021, mentre quelli che preferiscono mantenere l’ora solare dovrebbero farlo l’ultima domenica di ottobre 2021.
Allo stato attuale, ricorda il Meteo.it, è molto probabile che si vada verso una decisione a blocchi: i Paesi meridionali dell’Unione potrebbero tenere l’ora legale per tutto l’anno, quelli settentrionali manterrebbero invece per 12 mesi l’ora solare. L’Italia non ha ancora preso una posizione in merito riguardo al fatto di mantenere l’ora solare oppure di abolirla definitivamente, al contrario della Francia, che ha deliberato, dopo una consultazione popolare indetta dall’Assemblea Nazionale, di bandirla per sempre.
Ma perché questo cambio? Le ragioni principali di chi vuole mantenere l’ora solare sono di natura economica, legate cioè alla possibilità di ottenere un risparmio in termini di spesa energetica. Eppure, in Finlandia, una commissione parlamentare ha avanzato una proposta che prevede l’abolizione di questa “tradizione” partendo da 70 mila firme raccolte da un cittadino.
La richiesta di rinunciare all’ora solare ha trovato poi il sostegno di una parte importante dell’opinione pubblica dei Paesi nordici, che denunciano i danni per la salute del cambio di ora. Tra i governi dell’Ue, oltre la Finlandia, ci sono la Svezia e alcuni Stati membri dell’Est si sono espressi per l’abolizione, ma non è stata registrata una maggioranza a favore.
Più in dettaglio, spostare le lancette un’ora avanti prima dell’estate e un’ora indietro prima dell’inverno, causerebbe secondo i promotori dell’abolizione diversi problemi al nostro stato psico-fisico e alla nostra salute. Secondo gli esperti citati dalla commissione di Helsinki questo cambio provocherebbe disturbi del sonno, anche insonnie prolungate, e ci renderebbe meno attivi durante la giornata. Una sorta di “pigrizia” che avrebbe delle ripercussioni sia sull’economia che sull’industria.
Uno studio finlandese del 2016 e uno americano del 2012, ripresi anche dalla CNN, riportano poi numeri piuttosto inquietanti che si verificherebbero due giorni dopo il cambio di orario: un aumento dell’8% dei casi di ictus, percentuale che arriva al 20% per gli over 65 e al 25% per i malati di cancro e un aumento del 10% per quanto riguarda gli attacchi di cuore. (da Agi.it)
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