(da comunicato della Questura di Rieti) – Gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Rieti hanno arrestato il cittadino nigeriano E. B., del 1997, richiedente asilo, residente ad Aosta ma domiciliato a Rieti, responsabile del reato di detenzione a fini di spaccio di eroina, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Rieti.
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Le indagini sono iniziate lo scorso mese di settembre dopo una serrata attività info – investigativa su una presunta attività di spaccio che vedeva coinvolti cittadini extracomunitari.
In particolare, durante i continui controlli finalizzati al contrasto dei reati di spaccio di sostanze stupefacenti intensificati dal Questore di Rieti, Dottor Antonio Mannoni, gli uomini della Squadra Mobile, concentrando la propria attenzione sulle vittime dello spaccio, appartenenti alle fasce di età più giovani, hanno accertato che, nel centro del capoluogo reatino, un extracomunitario era dedito allo spaccio di eroina anche in favore di giovanissimi. Sono stati, pertanto, effettuati appositi servizi di appostamento e pedinamento che hanno consentito, il rinvenimento e sequestro di eroina, a carico di giovani reatini, e l’individuazione dello spacciatore straniero e del suo spregiudicato modus operandi, consistente nell’avvicinare giovani soggetti nei luoghi di maggiore aggregazione, in particolare nelle vicinanze di istituti scolastici, ai quali cedeva dosi di stupefacenti, facendo anche omaggio di una o più dosi di eroina.
Dalle indagini effettuate è emerso che gli episodi di spaccio di dosi di stupefacente, posti in essere dallo straniero, identificato per il nigeriano E.B., del 1997, richiedente asilo con un permesso di soggiorno scaduto rilasciato dalla Questura di Aosta, sono state oltre settecento in un ristretto arco temporale. In alcune circostanze lo spacciatore si è avvalso anche della collaborazione della sua compagna che, per non destare sospetti, si presentava nei luoghi di spaccio insieme al proprio figlio di pochi mesi.
Ieri mattina, nel corso del servizio predisposto ai fini della cattura, E.B. è stato intercettato dagli uomini della Polizia di Stato in Viale Morroni, i quali, dopo un lungo inseguimento nelle vie del centro storico reatino, lo hanno bloccato all’interno di un locale di Via Garibaldi, unitamente ad un altro cittadino nigeriano, E.M., del 1993, residente a Rieti, anch’esso richiedente asilo. I due stranieri hanno ingaggiato una colluttazione con gli Agenti della Squadra Mobile, al fine di evitare l’arresto dello spacciatore ricercato. Il pronto intervento di un’altra pattuglia della Polizia di Stato, ha consentito l’arresto dei due stranieri.
La successiva perquisizione domiciliare effettuata dalla Polizia di Stato presso l’abitazione di E.B. ha consentito di rinvenire la somma di 7.700 euro, provento dello spaccio delle dosi di eroina, nonché un consistente quantitativo di sostanza da taglio, medicinali a base di oppioidi e 10 telefoni cellulari. Le dinamiche dell’arresto hanno confermato la spiccata violenta personalità delinquenziale di E.B., nonostante la sua giovane età. L’uomo, infatti, era già stato denunciato per detenzione a fini di spaccio di stupefacente nei primi giorni di questo mese, ed in detta circostanza aveva anche procurato gravi lesioni alla compagna e complice.
E.B. si era inoltre messo in evidenza in occasione della recente protesta inscenata da un gruppo di extracomunitari all’interno del cimitero comunale (leggi).
Lo spacciatore E.B. ed il connazionale E.M. sono stati tratti in arresto anche per essersi resi responsabili dei reati di resistenza, violenza e lesioni ai danni di quattro degli Agenti della polizia di Stato intervenuti.
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