“Quanto avvenuto ieri sera al cimitero di Rieti – dichiara Chicco Costini portavoce di Area Rieti – con l’occupazione da parte di nigeriani del cimitero comunale, è un atto gravissimo, paradigmatico dei rischi connessi con l’invasione che stiamo subendo. Al di là della vuota retorica dell’accoglienza, delle utopie globaliste della sinistra e della chiesa cattolica, la realtà è che l’arroganza di chi, invece di ringraziare chi li ospita e li sfama, reagisce pretendendo e profanando perfino i luoghi più sacri della nostra comunità. E se da una parte non possiamo non lodare l’azione delle forze dell’ordine, capaci di gestire la situazione senza violenza, è assolutamente pericoloso che questo atteggiamento passivo, rischi di essere interpretato come debolezza da parte di soggetti più abituati a regolare i propri rapporti con la forza più che con la dialettica. Concordiamo con il presidente Calisse, nessuna mediazione con chi non rispetta la nostra civiltà, ma repressione dura. Purtroppo lo scenario anche nella nostra piccola realtà assomiglia sempre più al quadro angosciante del romanzo Guerriglia, che abbiamo presentato la scorsa settimana, uno scenario che ci vede come popolo soccombere davanti all’aggressività di alogeni, aiutati dalla pavida solidarietà di complici locali, che in nome di fantomatici principi universali, cancellano i diritti degli italiani. E quando tutti avremo compreso quanto sta avvenendo, potrebbe essere troppo tardi”.
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