Foto: Francesco PATACCHIOLA ©
“Una manifestazione inedita e contrastante con la sacralità e il decoro del luogo, è stata inscenata nel tardo pomeriggio da una trentina di nigeriani a seguito del seppellimento, a spese (compresi i fiori) dei servizi sociali di questo Comune, della salma di un giovane nigeriano deceduto il 21 agosto scorso e che nessuno ha rivendicato”: È quello che ha dichiarato in una nota il Sindaco di Rieti Antonio Cicchetti dopo i fatti di questa sera (leggi).
“L’ospedale civile ha chiesto al Comune di intervenire ai sensi di legge e per motivi igienico-sanitari dopo che l’Autorità Giudiziaria aveva rilasciato la salma a seguito delle indagini di rito. L’ufficio servizi sociali ha portato a conoscenza del caso l‘Ambasciata nigeriana senza ricevere risposta. Siamo subito intervenuti, nel pomeriggio, presso le forze di Polizia significando che, se entro le 22 non fosse stato liberato il Cimitero da presenze vocianti e dissacranti, avrei emesso ordinanza di sgombero affidandone l’esecuzione alle forze dell’ordine. Tutto si è risolto prima delle 22 ma il segnale che viene da questi comportamenti è particolarmente allarmante! Un conto è lavorare per l’integrazione di chi già c’è, come si è fatto offrendo garanzia, con alto senso di civiltà, fin nell’ultima dimora a comunità di differenti orientamenti religiosi; altra cosa è vedere oltraggiati luoghi sacri alla memoria degli italiani, notoriamente generosi con gli ospiti stranieri. È quello che non siamo disposti a tollerare!” conclude Cicchetti.
Quando Il sindaco dice “non siamo disposti a tollerare” a nome di chi parla? Lo dice come Sindaco o come capo del proprio partito politico?
Questo tipo di frasi non può uscire dalla bocca di chi presiede un organo istituzionale, altrimenti si chiama PROPAGANDA.
Invito il Sindaco a stare attento a questa “sottile” differenza, perchè è così che si diffonde e, cosa ancor peggiore, si alimenta l’odio.
Scrivo questo a nome di un comune cittadino.