“Le Organizzazioni sindacali CGIL Rieti Roma Est Valle dell’Aniene e Cisl Roma Capitale e Rieti sono sconcertate dalla notizia che per i cittadini della provincia di Rieti delle aree colpite dal sisma del 2016 il pagamento dei tributi previsto in 120 rate abbia avuto sì, una proroga, ma che alla scadenza della stessa il pagamento dei tributi sia dovuto in una unica rata”: lo scrivono Paolo Bianchetti di Cisl e Stefano Rinaldi di Cgil.
“Una beffa colossale, un’altra tegola che cade sopra la testa delle famiglie, dei lavoratori e delle aziende. Ricordiamo che all’indomani del terremoto che ha colpito alcuni territori del Lazio, Marche e Umbria, uno dei primi provvedimenti che chiedemmo fu la sospensione del pagamento Irpef e dei tributi, nota anche come “busta paga pesante” per venire incontro ai residenti delle zone interessate. Per noi questo è inaccettabile e chiediamo un intervento tempestivo del Governo affinché si dia ossigeno alle popolazioni colpite dal sisma del 2016 che ad oggi hanno subito solo mortificazioni a margine dell’assenza, di fatto, della ricostruzione” continuano i sindacati.
“CGIL, CISL e le loro categorie – proseguono Rinaldi Stefano e Paolo Bianchetti – ogni giorno sono in trincea sul territorio e nei tavoli di confronto – incontro per sollecitare, stimolare ed affrontare tutta una serie di criticità territoriali e non notano soluzioni concrete, anzi riscontrano tutti i giorni passi indietro, non ultimo la cancellazione del progetto ferrovia Fara Sabina-Rieti dai piani di Rfi fino al 2023. Continuiamo a combattere per le tasse dunque, per una nuova edilizia sanitaria, per definire e costruire nuove infrastrutture viarie, partendo subito dal raddoppio della via Salaria, per le scuole sicure, fino ad arrivare ad uno sviluppo economico attraverso il turismo e la filiera agroalimentare che sono condizioni necessarie e determinanti per una reale ricostruzione. Ogni giorno ci confrontiamo con i lavoratori, i pendolari, i cittadini e con i Sindaci dei Comuni maggiormente colpiti, essendo convinti che le proposte del sindacato e degli Amministratori nella stragrande maggioranza dei casi viaggiano nella stessa direzione. Snellimento delle procedure amministrative attraverso una norma ad hoc che possa superare i vincoli imposti dalla legge sul parco e centri storici, una percentuale, in anticipo, delle somme previste per la ricostruzione privata che consenta di dare ossigeno al rapporto tra privati e tecnici” dicono i sindacalisti.
“Crediamo che solo tutti insieme con una comunità unita si possano raggiungere i risultati sperati. Rifuggiamo dall’idea che ci possa essere “un uomo solo al comando” o “battitori liberi” che di fatto non hanno portato alcun risultato in questo territorio negli ultimi 20 anni. Dunque per noi la parola d’ordine è fare le giuste rivendicazioni al Governo in primis insieme, condividere battaglie di una comunità. Se non avremo risposte questa volta CGIL e CISL insieme ai Sindaci, le rappresentanze datoriali e tutti coloro che vorranno starci sono pronte ad organizzare una grande manifestazione per ridare dignità e opportunità a questa terra reatina martoriata dalla crisi economica prima e dal sisma dopo, una terra ricca ma povera, una terra dalle potenzialità infinite ma mai espresse” concludono.
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