(dal Corriere di Rieti) A tre anni dal sisma resta l’emergenza abitativa anche nel capoluogo. Sono quattrocento gli edifici ancora inagibili nel solo capoluogo che costringono 154 nuclei familiari (oltre 300 le persone coinvolte) a non poter tornare nelle proprie abitazioni perché lesionate e quindi inabitabili a causa delle scosse che ancora continuano ad essere registrate, seppur di minore intensità, nel territorio. Famiglie costrette a trovare un alloggio diverso e anticipare un canone d’affitto che solo successivamente verrà rimborsato dal Comune.
Il famoso Cas (Contributo autonoma sistemazione) che alle casse dell’amministrazione comunale costa 114 mila euro al mese. Dagli elenchi del Comune risultano al 1° agosto ancora 154 famiglie che percepiscono il contributo di autonoma sistemazione con importi che vanno da un minimo di 400 ad un massimo di 1500 euro a seconda delle persone che compongono il nucleo familiare e della presenza di anziani e disabili. Il Comune, complessivamente, ha assunto un impegno di erogazione a favore dei nuovi richiedenti, m quanto sgomberati dalle proprie abitazioni successivamente a nuove ordinanze emesse, la somma totale di 229.516,13 euro per i mesi di luglio e agosto. Vale a dire 114.761,29 per luglio e 114.754,84 euro per il mese di agosto.
Mentre si sta predisponendo in questi giorni la determina per il pagamento del Cas di settembre che finirà, però, nelle tasche degli sfollati, non prima di novembre. “Il Comune continuerà a concedere il contributo di autonoma sistemazione fino al prossimo 1° dicembre come previsto dalla proroga del decretone. O comunque fino alla cessata emergenza. Dopo si vedrà” fanno sapere da Palazzo di Città. Ma se le famiglie che usufruiscono del Cas sono 154 molte di più sono invece le abitazioni dichiarate inagibili e che attendono di essere recuperate. Come detto quelle sgomberate sono circa 400 ma solo un centinaio di proprietari hanno presentato ad oggi la domanda di contributo per danni e quindi per poter effettuare i lavori per mettere a posto la propria abitazione.
“Naturalmente dopo l’annuncio di Conte di non voler concedere ulteriori proroghe proprio in occasione della sua visita ad Accumoli, qualcuno si è affrettato e i numeri dovrebbero aumentare: 150 mila euro di contributo a disposizione per la riparazione degli immobili non sono da buttar via” fanno sapere dagli uffici del Comune. Una cosa è sicura i cantieri aperti in città sono ancora pochissimi e questo fa pensare che ai proprietari per ora fa più comodo intascare il Cas piuttosto che scontrarsi con la burocrazia che porta via tempo e denaro. Almeno finché dura. Nel frattempo i controlli incrociati per scovare i furbetti del Cas continuano.
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