“Venti di migrazione. Non si tratta solo di migranti”. Si tratta anche delle nostre paure. Quelle più profonde che spesso tendiamo a nascondere agli altri e a noi stessi. Non si tratta quindi solo di migranti, ma di qualcosa che va al di là di tutto questo. Ognuno di noi dovrebbe prendersi un attimo per riflettere e rispondere sinceramente a se stesso, perché spesso rinunciamo al meraviglioso incontro con l’altro, soprattutto se diverso da noi, decidendo di alzare barriere con l’inadeguato e vano tentativo di difenderci.
Il tema della migrazione accompagna l’uomo dalla sua nascita, ma recentemente sembra diventato, secondo alcuni, una problematica di tipo Euro-centrica. Problemi economici, di sicurezza e di ordine pubblico vengono costantemente imputati al fenomeno della migrazione, o meglio dell’immigrazione, quando invece sarebbe meglio prendersi le proprie responsabilità e cercare di proporre un progetto corale. La debolezza politica dell’Unione europea riguardo politiche di Asilo, Migrazione e gestione dei confini esterni ha manifestato infatti una grave carenza in termini di volontà di “parlare con una sola voce”. Questo probabilmente ciò che manca, e fa si che misure per gestire la crisi migratoria quali l’introduzione del sistema hotspot e delle reti di relocation, abbiano in ambito europeo uno scarso risultato.
Esaminando giusto qualche dato in relazione al fenomeno della migrazione, possiamo dire che, secondo quanto riportato dalle statistiche di Eurostat: circa 2.4 milioni di immigrati sono entrati nel 2017 all’interno dell’Unione europea; circa 22.3 milioni di persone (4,4%) dei 513.5 milioni di persone che vivono nell’Ue, al 1 Gennaio 2018, non erano cittadine europee; nel 2018 il 3,9% dei cittadini dell’Ue lavoravano in un altro Stato membro differente dal proprio Paese di origine (Diritto di Libertà di movimento tutelato dal TFUE, Trattato sul funzionamento dell’Unione europea).
In occasione della Giornata mondiale del migrante indetta da Papa Francesco, è stato promosso un evento di sensibilizzazione al tema della migrazione, nato dalla collaborazione di Servizio Migrantes, Comune di Rieti, Caritas, Siproimi (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati) e la Chiesa di Rieti. Domenica 29 settembre nel centro storico di Rieti si terrà una mostra-mercato di arte, vari esempi di artigianato dal mondo, alcuni stand gastronomici, oltre a laboratori per bambini e spettacoli di teatro, musica e danza. Durante l’evento si svolgeranno infatti momenti di condivisione di vario genere, che vedranno ballerini, artigiani, musicisti e cuochi di diverse nazionalità e culture animare la città di Rieti. L’obiettivo preposto sicuramente è quello di creare un momento di confronto e divertimento, che possa nutrire la consapevolezza di ognuno, rispetto la fortuna di vivere in un mondo multietnico e continuamente in movimento.
Come ha dichiarato Don Giovanni de Robertis, direttore generale della Fondazione Migrantes, dovremmo riconoscere e apprezzare le differenze etniche, linguistiche e religiose che non costituiscono per noi alcun motivo di ostacolo bensì un valore aggiunto. Ci chiudiamo nelle nostre fragili e bugiarde sicurezze, che sono però un segno di sconfitta per l’umanità. Siamo chiamati a superare la paura, e aprirci all’incontro. E non scordiamoci mai che, in fondo, siamo tutti un po’ migranti!
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