Poggio Mirteto accogliente grazie all’associazione gemellaggi. Hanno partecipato direttamente alle varie iniziative delle scorse settimane nel comune sabino 75 persone provenienti dalle 3 città gemellate e 100 persone di Poggio Mirteto con 3 interpreti presenti a tutte le iniziative previste nel programma; indirettamente sono state coinvolte 1500-2000 persone. Scambi e dibattiti sul tema delle migrazioni partendo dall’articolo 10 della nostra Costituzione: “… Lo straniero, al quale sia impedito l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica…”.
Il progetto – spiegano dall’associazione gemellaggi Poggio Mirteto – si è svolto sviluppando dal titolo stesso E-Form, riferito all’articolo 10 della Costituzione italiana, alla direttiva UE 2013/33/UE sull’accoglienza in Europa, EUCO 9/18 del 28/06/2018, sullo stato delle politiche migratorie in atto, suggerimenti di correzione degli obiettivi da raggiungere nel Mediterraneo centrale, sulla protezione dei migranti minori non accompagnati. Il progetto ha coinvolto i comuni di Poggio Mirteto (Italia, capofila), Canéjan (Francia), Silleda (Spagna) e Nagykovacsi (Ungheria)”.
L’iniziativa si è svolta in 2 fasi principali. Nella prima fase spazio ad accoglienza e attività dei giovani. “Premesso che i giovani, provenienti dalle tre città gemellate con Poggio Mirteto, vivono in regioni non interessate dagli attuali flussi migratori, abbiamo iniziato con la descrizione dei due flussi migratori principali: via terra dalle nazioni asiatiche, via mare dalle nazioni africane. Abbiamo inoltre specificato le diversità delle motivazioni che possono causare i flussi migratori: ragioni naturali, religiose, sociali, economiche, etniche, politiche e militari. In questa fase abbiamo inoltre illustrato sia le direttive UE che l’articolo 10 della Costituzione italiana. Nelle giornate successive abbiamo proiettato il film “La mia classe”, regia di Daniele Guglielmone con Valerio Mastrandrea: film in cui vengono efficacemente descritte (molte scene sono girate in diretta senza filtri scenici) le interazioni tra operatori e migranti nella fase del loro inserimento nella realtà sociale italiana in attesa di sapere se la loro richiesta di asilo potrà essere accolta o meno dalle autorità. Altra proiezione è stata quella della serie televisiva in 2 puntate “Lampedusa dall’orizzonte in poi”, regia di Marco Pontecorvo con Claudio Amendola, che narra delle attività della Guardia costiera italiana quando era in atto l’operazione “Mare nostrum” decisa dal Governo italiano, sostituita nel 2014dalla missione Triton voluta dall’UE”.
“Il gruppo – fanno sapere dall’associazione – dei giovani si è infine riunito incontrato per dibattere su quanto visto, discusso e approfondito nelle giornate precedenti, producendo un documento finale da illustrare ai gruppi degli adulti nella giornata successiva. Nella seconda fase spazio alla relazione dei ragazzi ai gruppi degli adulti sul lavoro che hanno svolto e sulle loro conclusioni. Un momento molto importante perché porta gli adulti a condividere e ad approfondire i temi delle migrazioni in Europa. Presenti in questa fase gli operatori degli SPRAR per parlare del tema Accoglienza come diritto/dovere delle popolazioni sabine e dei migranti”.
“Nei giorni successivi è stato proiettato il film ‘Fuocoammare’ di Gianfranco Rosi, che narra la storia un bambino che vive a Lampedusa, confine sud dell’Europa, dove vede il giovane passare migliaia di migranti nella piccola isola dove gli abitanti sono spesso testimoni muti e inconsapevoli di una grande tragedia umana. Incontro conclusivo con la partecipazione del dott. Giuseppe Rinaldi, già Presidente dell’Amministrazione provinciale sul tema ‘Chiusura dei CARA e nuove difficoltà conseguenti nella politica di integrazione dei migranti’ – dicono da Poggio Mirteto – I risultati raggiunti dal progetto sono stati vari: Conoscenza approfondita del fenomeno migratorio in tutte le sue varie forme e problematiche; I flussi migratori e le cause che generano questi eventi di massa che non possono essere ridotti ad un problema di carattere nazionale ma di tutta l’UE; Conoscenza dell’art. 10 della Costituzione italiana e della sua integrazione da parte degli organismi europei con varie direttive che hanno portato a risultati concreti, spesso non conosciuti dai cittadini; Coinvolgimento dei partecipanti, nelle rispettive Nazioni, nella lotta alla stigmatizzazione dei migranti”.
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