Il Comune di Casaprota (Rieti) e l’Associazione Postribù di Rieti hanno annunciato di aver presentato due ricorsi al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche per chiedere l’annullamento della determina con cui la Regione Lazio ha rilasciato, “al Comune di Roma Capitale, e per esso ad Acea Ato2 spa”, la concessione di derivazione dalle sorgenti Peschiera e Le Capore in provincia di Rieti, che soddisfano l’80% dei fabbisogni idrici della Capitale. Entrambi i ricorsi, come illustrato dai legali Alessandro Iannelli e Claudio Giangiacomo, puntano a dimostrare la violazione del principio di solidarietà, in quanto le esigenze idriche dei Comuni dell’Ato3 e quindi del Reatino verrebbero subordinate a quelle della Capitale e degli altri Comuni romani dell’Ato2, nonostante ci sia acqua sufficiente per tutti se solo si riducessero le perdite. Secondo i ricorrenti l’atto impugnato andrebbe inoltre ad aggravare il danno ambientale per il fiume Farfa e, con l’aumento di portata derivata attraverso il raddoppio dell’acquedotto, metterebbe a rischio persino il fiume Velino che forma le cascate delle Marmore prima di immettersi nel Nera e quindi nel Tevere. Vengono rilevate poi numerose violazioni della normativa ambientale e sugli affidamenti di concessioni. Su tutte, un atto di “rinnovo” di una concessione mai esistita, quella delle Capore, e di una scaduta nel 1996, del Peschiera.
A questo si aggiunge la totale mancanza di pianificazione, delle valutazioni di impatto ambientale, la contraddittorietà tra procedimento di ammissione dell’istanza e atto di rinnovo, traslato dal Comune di Roma ad Acea Ato2 spa, una multiutility quotata in borsa. “Una concessione che non tiene conto del diritto di accesso all’acqua potabile di gran parte della popolazione sabina e del disastro ambientale in atto causato dai prelievi indiscriminati di Acea, così come accertati negli studi condotti dall’Istituto di Sanità e dalle Università Tor Vergata e Roma Tre”, spiega il Sindaco di Casaprota, Marcello Ratini. Per l’ingegner Pablo De Paola di Postribu’, che aderisce al gruppo FarfaSorgente attivo da anni a tutela del fiume Farfa “la concessione rilasciata è addirittura per una portata superiore a quella disponibile, senza che siano stati calcolati i bilanci idrici ed il deflusso minimo vitale ed ecologico dei fiumi”.(Ansa)
Nelle foto, l’evento in comune di sabato per spiegare alla cittadinanza i ricorsi presentati
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