“Nelle dichiarazioni di Giuseppe Conte di ieri, durante la sua visita nelle aree colpite dal sisma, c’è una notizia che ai più è passata inosservata: l’apertura ad un ‘ragionamento per la predisposizione di un Contratto istituzionale di sviluppo’, che potrebbe tornare utile a rilanciare il sistema economico e sociale di queste zone”: lo sottolinea il deuptato M5S, Gabriele Lorenzoni.
“Il Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) è lo strumento per accelerare la realizzazione di progetti strategici, tra loro funzionalmente connessi, di valorizzazione dei territori. Rientrano in tale ambito i progetti di infrastrutturazione, sviluppo economico, produttivo e imprenditoriale, turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali, ambiente, occupazione e inclusione sociale. Gli interventi sono finanziati con risorse nazionali ordinarie, risorse comunitarie e del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC)” dice Lorenzoni.
“Con i Cis le risorse sono generalmente concentrate per la realizzazione di un’unica grande infrastruttura a valenza nazionale o interregionale, superando i tradizionali limiti regionali verso una logica per macroaree. Un limite che è fortemente evidente nell’area del cratere, divisa tra 4 regioni diverse, ai margini di ciascuna di esse. Assieme ai CIS abbiamo già proposto al Ministero del Sud di ragionare per predisporre una Zona Economica Speciale (ZES) interregionale per l’area del cratere sismico, che permetterebbe alle imprese dei vantaggi fiscali sostanziali e la semplificazione delle procedure burocratiche: in questo caso c’è la necessità che la richiesta pervenga dagli assessori allo sviluppo economico delle Regioni interessate. L’Abruzzo, rientrando tra le regioni del Sud Italia, lo sta già facendo autonomamente” conclude Lorenzoni.
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