(dal Corriere di Rieti) II convitto di Amatrice potrebbe non aprire, o comunque non aprire in tempo per l’avvio dell’anno scolastico. Mancano infatti all’appello sette figure professionali necessarie per il funzionamento della struttura, che non sono state previste da Roma nel momento dell’assegnazione dei contingenti. A spiegarlo è il dirigente scolastico Giovanni Luca Barbonetti, che ha già sollecitato il Miur affinché si possa risolvere in tempi brevi questa situazione che mette in pericolo la riapertura del 16 settembre. A oggi sono presenti all’appello solo cinque educatori; ne servono, invece, almeno otto per permettere un’adeguata turnazione con un educatore maschio e una femmina, per coprire le necessità dei quasi 20 ragazzi e ragazze ospiti nella struttura, provenienti, oltre che dal territorio, soprattutto da regioni come Marche e persino Sicilia.
“Sono ottimista” rassicura Barbonetti che confida in una pronta risoluzione del problema, “qualche spiraglio si sta aprendo”. Oltre ai tre educatori però, mancano anche un infermiere, la cui presenza è necessaria per eventuali problemi di salute degli studenti, un guardarobiere, un collaboratore scolastico e un assistente amministrativo. Il convitto resta aperto dal lunedì al venerdì, ma senza l’organico necessario è impossibile assicurare qualsiasi rotazione. La situazione ad Amatrice è complessa anche per quanto riguarda il personale richiesto per garantire una riapertura a pieno regime per il prossimo lunedì. Nella scuola secondaria di primo grado mancano infatti ancora i docenti che dovranno essere nominati dalle graduatorie di istituto dopo la restituzione delle ore da parte dell’Ufficio scolastico provinciale, in quanto molte graduatorie a esaurimento sono ormai vuote. Per il 2019/2020 sono quattro le classi, per circa 70 alunni, su cui devono essere organizzati i docenti e la vita scolastica.
“Quest’anno abbiamo una classe in più – aggiunge Barbonetti – con ragazzi provenienti tutti dall’Amatriciano, che probabilmente inizieranno con un orario ridotto di tre ore al giorno”. Dopo le tante donazioni arrivate per gli istituti scolastici e la loro ricostruzione, dopo visite istituzionali e l’inaugurazione a luglio della scuola intitolata a “Romolo Capranica“, ora serve far funzionare a pieno questo servizio essenziale in tutti i suoi aspetti di istituto omni comprensivo, che riguarda i bambini della scuola dell’infanzia e primaria cosi come quelli della scuola media e dei due licei, scientifico e scientifico-sportivo.
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