Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato a maggioranza il Piano territoriale paesistico regionale (Proposta di deliberazione consiliare n. 26 del 4 gennaio 2019), al termine di una sessione d’Aula durata tre giorni. Il voto è arrivato alle 6 di questa mattina, dopo una maratona notturna iniziata poco prima dell’una, quando l’assessore regionale Massimiliano Valeriani ha presentato quattro subemendamenti, che hanno interamente sostituito alcune parti del corposo provvedimento (tra cui le norme tecniche e le osservazioni), facendo decadere circa 2000 emendamenti. Le modalità e i tempi dei lavori d’Aula hanno suscitato le proteste dei gruppi consiliari del Movimento 5 stelle e di Fratelli d’Italia, che hanno criticato, in particolare, l’esiguo tempo concesso per esaminare gli ultimi quattro subemendamenti, presentati alla ripresa dei lavori, dopo una lunga interruzione durata dalle ore 14 di ieri fino all’una del mattino di oggi.
Il Piano territoriale paesistico regionale (Ptpr), redatto secondo i contenuti della Legge regionale 6 luglio 1998, n. 24 (Pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposti a vincolo paesistico), è un piano paesaggistico che sottopone a specifica normativa d’uso l’intero territorio della Regione Lazio con la finalità di salvaguardare i valori del paesaggio, come previsto nel Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Il Ptpr approvato oggi sostituisce i Piani territoriali paesistici (Ptp) attualmente vigenti, costituendo un unico piano paesaggistico per l’intero ambito regionale, con l’unica eccezione della parte di territorio relativa al “Piano Valle della Caffarella, Appia antica e Acquedotti”. Le norme del piano sono sovraordinate alla pianificazione urbanistica delle Province e dei Comuni e offrono un riferimento cartografico univoco e completamente informatizzato per l’individuazione e la perimetrazione dei beni paesaggistici. Le sue previsioni sono anche direttamente efficaci e conformative dei diritti di terzi, prevalendo sugli strumenti urbanistici vigenti.
Tra i numerosi documenti allegati al Piano, le norme tecniche possono essere considerate la parte centrale del provvedimento, perché hanno natura prescrittiva e contengono le disposizioni generali, la disciplina di tutela e di uso dei singoli ambiti di paesaggio con l’individuazione degli usi compatibili e delle azioni ammesse. Contengono, inoltre, anche le modalità di tutela delle aree protette per legge, le modalità di tutela degli immobili e le aree del patrimonio identitario regionale, gli indirizzi volti a realizzare lo sviluppo sostenibile delle aree interessate.
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