“La Cisl di Roma Capitale Rieti, la Cisl Lazio e la Fit-Cisl di Roma e Lazio domani saranno in presidio di fronte al ministero delle Infrastrutture e Trasporti, in piazzale di Porta Pia, insieme agli altri sindacati confederali, con un obiettivo preciso: rimettere ‘in moto il Paese’. Vogliamo infatti ribadire, sostenere e rilanciare e le sacrosante ragioni dello sciopero nazionale dei Trasporti indetto per domani. Tutti i settori del trasporto pubblico locale di Roma e del Lazio – ferroviario, taxi, merci e logistica, autonoleggio, marittimo e porti – domani parteciperanno alla protesta, fatta eccezione per il Trasporto aereo, che sciopererà il 26 luglio ”.
Lo hanno dichiarato, in una nota congiunta, il Segretario Generale di Cisl Roma Capitale Rieti, Carlo Costantini, il Segretario Generale della Cisl del Lazio, Enrico Coppotelli e il Segretario Generale della Fit-Cisl di Roma e Lazio, Marino Masucci, aggiungendo che “nella nostra regione così come nella Capitale, c’è quanto mai bisogno di una rete intermodale e strategica di infrastrutture che renda la mobilità più efficiente e il territorio più competitivo: si tratta di un tema cruciale.
Poi hanno continuato: “Chiediamo dunque al Governo e alle istituzioni maggiori investimenti e impegni sul tema dei trasporti, sul quale registriamo un sostanziale immobilismo. Pretendiamo inoltre la salvaguardia dell’occupazione per gli oltre 130mila addetti del settore di Roma e Lazio, regole universali per lavoratrici e lavoratori e più attenzione alla sicurezza sul lavoro e a bordo dei mezzi: le aggressioni e gli infortuni che hanno riguardato i lavoratori del comparto sul territorio sono state, nell’ultimo periodo, numerosissime e inaccettabili”.
Per concludere: “I lavoratori del settore e l’intera cittadinanza del nostro territorio, e del Paese in generale pagano purtroppo il prezzo della mancanza di una politica adeguata, che connetta il Paese, ne valorizzi la competitività e garantisca occupazione e una mobilità sostenibile. Per questo domani i lavoratori di Atac, Roma Tpl, delle Ferrovie regionali e delle tante altre realtà del territorio, si fermeranno e faranno sentire la propria voce”.
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