“Se ad Aprile erano state poco più di duemila le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate, a maggio sono state ancora meno: soltanto 1120, con una flessione di 45,8 punti percentuali. Balzo in avanti sostanzioso per la cassa straordinaria, con oltre 35mila ore autorizzate. Invariata invece nel bimestre in esame la cassa integrazione in deroga, sempre ferma a zero ore. Ecco il quadro del nostro territorio che emerge dal quinto rapporto sulla cassa integrazione del nostro servizio politiche attive e passive del lavoro”. Lo dice Alberto Paolucci, Segretario generale della Uil di Rieti e della Sabina romana.
“Come tanti piccoli tasselli di un puzzle – spiega Paolucci – le flessioni, i picchi e gli indici stabili contribuiscono mese dopo mese a comporre il quadro del nostro tessuto produttivo e occupazionale, un tessuto che nel reatino è sempre più in sofferenza. Con una cassa in deroga ormai azzerata, la crescita di quella straordinaria conferma infatti le perduranti situazioni di crisi delle aziende del nostro territorio e anche dell’intera regione, non a caso il numero della cassa straordinaria sale nel Lazio a quasi dieci milioni di ore”.
“Dal confronto tra i primi cinque mesi del 2019 con lo stesso arco temporale del 2018 – aggiunge l’esponente Uil di Rieti – si scopre che il totale degli ammortizzatori sociali autorizzati a Rieti e provincia è diminuito in un anno del 36,4 per cento: oltre 290mila ore nel 2018, quasi 190mila quelle da gennaio a maggio di quest’anno, con una flessione che per la cassa ordinaria è di 46,1 punti percentuali, per la straordinaria di 20,1 punti percentuali, mentre per quella in deroga la flessione è del 100 per cento. Da nord a sud del Paese, il numero delle ore complessivamente concesse in questi primi cinque mesi del 2019 sono state assorbite per oltre l’83 per cento dall’industria, segue poi l’edilizia, il commercio e l’artigianato”.
“E’ chiaro ormai – conclude Paolucci – che per fermare questa emorragia occorre fornire agli uomini e alle donne di Rieti e del resto del Paese i necessari ammortizzatori sociali. Ma servono urgentemente politiche mirate alla crescita, alla competitività e allo sviluppo”.
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