(r.l.) Un brano dal vangelo di Matteo “Venite a me voi tutti che siete affaticati… il mio giogo è dolce e il mio carico leggero” in cui Gesù si rivolge a chi soffre. I fiori bianchi e la foto sulla bara. Una chiesa gremita. L’ultimo saluto alla piccola Sofia Formichetti è colmo di dolore: “Sofia è nella Gerusalemme Celeste” dice Don Lorenzo all’inizio dei funerali, come per rassicurare tutti, invitando a vivere i funerali con intensità. Una folla commossa e silenziosa ha riempito la chiesa di San Giovanni Battista a Campoloniano questo pomeriggio. Gente all’interno della chiesa e fuori, sfidando il caldo, per rendere omaggio all’undicenne reatina morta lunedì pomeriggio in un incidente stradale sulla A14 tra Puglia e Molise, mentre tornava dalle vacanze col papà e la compagna di lui.
VICINI – A salutare Sofia, parenti, amici di famiglia, conoscenti, cittadini, istituzioni, i compagni di scuola, insegnanti della scuola Falcone-Borsellino e gli amici che frequentavano nuoto con lei, ma anche tantissime persone colpite da un’immensa tragedia (leggi). Un dolore grande che da Campoloniano, si è esteso a tutta la città. Un’intera comunità si è stretta a papà Luciano e a Iovanca e a tutta la famiglia di Sofia, che appena nata ha perso la mamma, Alessandra, morta di parto. A concelebrare la messa, Don Lorenzo Blasetti, Don Rino Nicolò, Don Giovanni Franchi e Don Benedetto Falcetti.
“VIVE” – È Don Lorenzo a celebrare l’omelia, partendo dalle parole dell’evangelista Matteo. “Sofia continuerà a vivere se della sua vita faremo riflessione profonda e sincera” dice, tra le altre cose, Don Lorenzo, che aggiunge “Sofia ci chiama prendere coscienza che l’amore umano non arriva a proteggere dai rischi e dai pericoli a cui va incontro la vita. E invita a porci una domanda: che ne è dei nostri bambini oggi? Io dico che dobbiamo mettere prima i bambini. Sempre, di ogni razza, cultura, nazione, religione” dice Don Lorenzo, partendo dal doloroso addio a Sofia per ricordare che i piccoli sono il nostro futuro, un futuro da preservare. “Aiutiamo bimbi e ragazzi a riscoprire Dio e prima ancora riviviamolo noi. Questo è l’amore”. E ancora, prima che i compagni di classe di Sofia – che a Campoloniano aveva fatto la Prima Comunione – leggano la preghiera dei fedeli, nel momento più toccante della celebrazione, Don Lorenzo scandisce chiaro ma emozionato: “Sofia vive tra le braccia di Dio e di sua madre“. A fine funzione, gli amichetti di Sofia hanno letto alcuni pensieri e letterine, mentre la nonna materna ha voluto ricordare sua nipote e la sue breve vita, spezzata troppo presto. Volata lassù, nel cielo, assieme ai tanti palloncini bianchi e rosa che hanno accompagnato l’uscita dalla chiesa di quella piccola bara bianca.
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