(di Matteo Dionisi e Christian Diociaiuti) 24 giugno 2019, ore 19. Mancano cinque giorni alla deadline dell’iscrizione in Serie C e il Rieti non ha presentato ancora tutta la documentazione necessaria. Ha tempo, per carità, ma non tantissimo: non è una situazione facile. Dire di attenzione massima è usare un eufemismo. Il club, infatti, è alla ricerca di quanto necessario per saldare le spettanze di giocatori e dipendenti relativi agli ultimi mesi della stagione appena conclusa. Una cifra di quasi un milione di euro, come calcolato alcune settimane fa (leggi), che comprende gli oltre 400mila euro di stipendi e contributi di calciatori e personale che orbita attorno al Football Club Rieti, la fidejussione da 350mila euro (sì, sono soldi, veri, che bisogna avere realmente, non è solo un banale “pezzo di carta”) e l’iscrizione da 65mila. Queste ultime due cifre sono legate all’iscrizione per la stagione prossima. Soldi che a quanto risulta a RietiLife, finora, non sono stati versati e che è necessario dimostrare di aver pagato per ottenere la licenza di Serie C per la stagione 2019-2020. Dimostrazione che ha un termine: 24 giugno 2019 alle 19, appunto, poco più di un centinaio di ore più in là rispetto a quando stiamo scrivendo.
LE TRATTATIVE – Dalla fine della scorsa stagione Curci ha avuto diversi contatti per dare un futuro al club, dopo aver ammesso (da sempre) di non potersi sobbarcare un grande impegno come la C. I contatti più solidi e in fase avanzata sono stati con gli imprenditori presentati dall’ex responsabile delle giovanili amarantocelesti, Gianfranco Mancini e con il duo Felleca-Nicastro, col quale sembrava tutto fatto, salvo poi vedere il duo lasciare la trattativa per una divisione interna, nata, presumibilmente, sul già anticipato interesse per il Carpi (leggi). Soprattutto dal naufragio di questa trattativa, per Curci è iniziato un momento difficile, parallelo peraltro al suo rientro dalle vacanze, alle quali si era appropinquato tranquillo di poter chiudere con gli ex Como. Il ritorno in città è stato un incubo, con l’accordo accordo verbale rotto sul più bello. “Come vivo questo momento? Bisogna per forza essere ottimisti. Poi dirò di cosa penso della trattativa con Felleca e Nicastro. Cosa succederà se non troverò nuovi soci? Non mi fate questa domanda” ha detto questo pomeriggio Riccardo Curci a RietiLife.
POSSIBILI SCENARI – Non sarà un weekend di riposo per Curci e il suo entourage (a proposito, Pierluigi Di Santo che fa? Parte o resta, corteggiato com’è dalla folta platea di club laziali semi-pro che lo vorrebbero alla loro corte?). Sfumati Felleca-Nicastro e l’imprenditore Di Marco (avvicinato al patron del Rieti grazie alla conoscenza con Mancini e poi “scartato”), Curci è tornato a chiedere una mano proprio a Mancini (a cui piacerebbe allenare più che guidare un settore giovanile). “Confermo, ma non vi dirò chi c’è” dice il dirigente pugliese dalla sua Polignano. Nell’aria, contatti con altri imprenditori che operano nel Lazio, presumibilmente al sud della nostra regione. “Ma, certo, trovare una soluzione e soldi per lunedì, non è facile. Anzi, è impossibile” ribatte Mancini. E se soldi e soci non si trovassero? Le strade sono due: o Curci si accolla tutto, provando a recuperare in medias res, in corsa, oppure, più tragicamente, decide che l’esperienza del Rieti in C è conclusa, venendo meno all’iscrizione. Opzione a cui nessuno vuole guardare ma a cui, paradossalmente, si potrebbe arrivare. A causa della solita, travagliata, pazza estate amarantoceleste fatta di ritardi, attese, poca programmazione e sudore.
Foto: RietiLife ©