Analizzare i diversi aspetti che caratterizzano la ricostruzione del tessuto sociale e delle comunità all’indomani di tragici avvenimenti come quelli rappresentati da un terremoto; approfondire attraverso la presentazione di una serie di specifiche ricerche l’esperienza maturata nel caso del terremoto che nel 2016 ha duramente colpito molte aree del Centro Italia. Questi gli obiettivi della Giornata di studio organizzata per il prossimo 6 giugno proprio ad Amatrice – città simbolo di quel sisma – a cura del Consiglio dell’Ordine del Lazio degli assistenti sociali – ed ospitata nel Centro di Comunità Sant’Agostino in viale Padre Minozzi.
“Il drammatico evolversi delle circostanze che hanno segnato le diverse fasi del sisma del 2016 – spiega Patrizia Favali, presidente dell’Ordine del Lazio – hanno mostrato in tutta la loro drammaticità come non siano solo importanti gli interventi di soccorso nella fase della emergenza, così come la volontà di mettere immediatamente mano alla ricostruzione, ma anche quanto siano forse ancora più importanti gli sforzi che vengono compiuti – che devono assolutamente essere compiuti – per ricostruire le comunità e il tessuto sociale che caratterizza quei luoghi nei quali i rapporti e le relazioni tra le persone svolgono un ruolo fondamentale”.
“Una esigenza assoluta – dice ancora Favali – che si manifesta in tutta la sua impellenza quando i riflettori si spengono, i drammi e le difficoltà quotidiane emergono in tutta la loro silenziosa prepotenza e persone e comunità si trovano a dover ricucire, il più delle volte senza avere a disposizione i necessari strumenti, le trame delle proprie esistenze, stracciate dal sisma, in termini di priorità, bisogni e aspettative”.
“Nel territorio di Amatrice, ma più in generale in tutta l’area del cratere – conclude – gli assistenti sociali, sia quelli che già si trovavano ad operare in quest’area sia le decine di professionisti che, volontariamente, si sono succeduti in questi mesi, hanno maturato importanti esperienze attraverso una serie di buone pratiche sui più diversi aspetti della ricostruzione immateriale, solo apparentemente poco visibile ma decisiva nel superare un trauma come quello di un terremoto”.
Il programma dei lavori della Giornata di studio “Dalle macerie può nascere…” prevede, alle ore 10 – dopo i saluti di esponenti delle istituzioni tra i quali il neo Sindaco di Amarice, Antonio Fontanella, quelli dei rappresentanti dell’ASPROC Lazio e, auspicabilmente, della ASL di Rieti – gli interventi della Presidente Favali e della Consigliera dell’Ordine, Chiara Pilotti; alle 10.30 prevista la presentazione della ricerca “Rsa di Borbona prima, durante e dopo l’evento sismico del 2016” a cura di Lavinia Calcani, coordinatrice infermieristica, Martina Colapicchioni, assistente sociale e Diana Fantacci, psicologa psicoterapeuta. “Servizio sociale e lavoro di comunità ad Amatrice lavorare tra le macerie in una dimensione ‘sospesa’” è il tema che verrà affrontato, alle 10.50, da Gianna Petrocco, assistente sociale Comunità montana Velino. Il programma prevede poi – ore 11.10 – l’intervento di Olga Madaro, assistente sociale, su “Gli anziani: memoria e rinascita per Amatrice. Il programma “Viva gli anziani!” della Comunità di Sant’Egidio” cui farà seguito la proiezione del docu-film “Dert”, di Mario e Stefano Martone e l’intervento di Sonia Mascioli, Presidente dell’associazione “La casa delle donne di Amatrice e frazioni” sul ruolo delle associazioni nel processo di ricostruzione di Amatrice. Un dibattito moderato dalla Consigliera Pilotti, precederà le conclusioni finali e il termine della Giornata previste per le ore 14.
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